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Legambiente contro Confindustria Ceramica: "Bretella è un'altra ferita su un territorio troppo compromesso"

L'associazione ambientalista: "Il distretto ceramico è già una delle aree più critiche della regione: quanto territorio bisogna ancora sacrificare per le industrie del settore?"

Non si placano le polemiche circa la realizzazione della Bretella Campogalliano-Sassuolo, che dopo aver ricevuto il via libera del Ministero è pronta a diventare realtà. Chi non depone l'ascia di guerra è Legambiente, che ha sempre espresso la propria contrarietà al progetto. L'associazione punta il dito contro Confindustrai Ceramica: "Il distretto ceramico di Sassuolo è inquinato nell'aria, nel suolo e i due comuni di Fiorano Modenese e Sassuolo sono in testa alla classifica regionale per il consumo di suolo. Eppure tutto questo non basta all'industria della piastrella, il cui portavoce richiede a gran voce un'altra colata di cemento a fianco del fiume Secchia.  Il presidente di Confindustria ceramica Giovanni Savorani è infatti in prima fila a fare pressioni sulla politica per la realizzazione della Bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo. Eppure quello che servirebbe alla mobilità del territorio è invece il potenziamento del sistema ferroviario, per spostare sul treno pendolari e merci, togliendo dalla strada un po' di auto e camion carichi di piastrelle".

Legambiente lancia quindi una domanda alle imprese del settore e alle parti politiche che sostengono la Bretella: "Quanto altro territorio si dovrà sacrificare agli interessi delle imprese ceramiche in una delle aree più inquinate e degradate della Regione? Il comparto ceramico ha generato occupazione e ricchezza ma anche impatti drammatici e in buona parte irreversibili. E' dagli gli anni ‘70  che l'area è sotto osservazione per i costi ambientali. Nell' 1989 il Consiglio dei ministri dichiarava questa zona come “Area ad elevato rischio di crisi ambientale” e rimane tutt'oggi una delle principali aree nazionali con siti da bonificare per la presenza di scarti dell'industria".

Il problema circa la salute pubblica è noto, tanto che tra il 2012 ed il 2013  lo studio "Sentieri" dell’Istituto Superiore della Sanità aveva evidenziato la necessità di approfondimenti epidemiologici nell'area.

Legambiente chiosa: "Una serie di situazioni che imporrebbero a Confindustria Ceramica un esame di coscienza ed un po’ più di attenzione alla salute del territorio. Oltre tutto risulta marginale il beneficio trasportistico che la nuova autostrada potrebbe generare, dato che andrebbe ad affiancarsi alla statale già esistente, con due corsie per senso di marcia. Se a questo si aggiunge che Svizzera e Austria stanno disincentivando il transito di camion sui propri territori, realizzando valichi ferroviari, è chiaro che il futuro delle merci sarà sempre meno su gomma. Legambiente ha sempre riconosciuto gli sforzi effettuati da alcune imprese del settore ceramico per ridurre consumi di energia e materia. Ma evidentemente la logica degli anni 70 - del sacrificio del territorio e della salute a favore del profitto - è ancora preponderante".

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