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Regione, da Forza Italia un progetto di legge per istituire il Registro dei mediatori culturali

La proposta dei consiglieri Galeazzo Bignami ed Enrico Aimi. Un tema portato prepotentemente alla ribalta dalle dichiarazioni scandalose di un mediatore sullo stupro di Rimini

“Istituire anche in Emilia-Romagna il registro regionale dei mediatori culturali”. Galeazzo Bignami ed Enrico Aimi di Forza Italia propongono tramite un progetto di legge presentato all’Assemblea legislativa per modificare le norme regionali sull’integrazione dei cittadini stranieri immigrati (legge regionale 5 del 2004). Nel documento i due consiglieri evidenziano “l’assoluta necessità di rendere accessibile il lavoro di mediazione culturale solo a persone che siano adeguatamente formate e qualificate”.

Una proposta che muove anche da un fatto di cronaca che ha destato immense polemiche, ossia le dichiarazioni di un mediatore culturale assunto da una coop bolognese in merito allo stupro di Rimini. “Recenti e tristi fatti di cronaca- evidenziano nell’atto i due consiglieri- hanno messo in luce, una volta di più, l’assoluta necessità di rendere accessibile il lavoro di mediazione culturale solo a persone che siano adeguatamente formate e qualificate”.

Questo progetto di legge, proseguono, “che si compone di un unico articolo, vuole fornire uno strumento utile, anzi indispensabile, per qualificare l’offerta della mediazione culturale sul territorio regionale, anche sulla scia di progetti e proposte similari già esistenti in altre realtà d’Italia (il Friuli Venezia Giulia ha, per esempio, istituito l’elenco regionale dei mediatori culturali) e nell’attesa di un intervento legislativo a livello nazionale”.

La proposta di legge di Forza Italia stabilisce gli “imprescindibili requisiti per l’iscrizione al registro regionale” e sancisce “l’obbligatorietà dell’iscrizione per poter svolgere il lavoro di mediatore culturale”. A decidere sul possesso dei requisiti, si legge sempre nel documento, sarà una commissione permanente costituita da esperti del settore (la modalità di richiesta di iscrizione e i criteri adottati dalla commissione saranno stabiliti con successiva delibera di Giunta regionale, da sottoporsi all’esame dell’Assemblea legislativa). Infine, sarà assicurata la pubblicità del registro, sia a fini informativi sia per favorire e facilitare l’incontro tra domanda e offerta. L’attività del mediatore culturale, concludono Bignami e Aimi, “riveste un carattere fondamentale, dato il suo delicato ruolo di accompagnamento dell’immigrato verso un reale percorso di integrazione e di conoscenza del contesto di accoglienza”.

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