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Vaccini obbligatori per iscriversi all'asilo nido, ecco la legge

L'Emilia-Romagna concretizza gli annunci fatti nei mesi scorsi dopo l'allarme per la crescente “disaffezione” dei genitori verso le vaccinazioni dei figli. Ci sarà un anno di tempo per regolarizzare le situazioni dei bimbi ancora “scoperti” 

Arriva il vaccino obbligatorio per iscrivere i bambini al nido. L'Emilia-Romagna fa da capofila ma presto lo stesso provvedimento, incluso nella riforma dei servizi 0-3 anni che la giunta Bonaccini varerà lunedì, potrebbe presto essere adottato in altre Regioni.  "Abbiamo avuto interesse da parte di Toscana e Marche in particolare, ma anche da altre Regioni che non nomino perchè non sono autorizzato a farlo", glissa l'assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi: l'interesse per la norma, del resto, è stato manifestato "anche dal livello nazionale". 

Nella conferenza stampa tenuta oggi accanto al presidente Stefano Bonaccini e alla vice con delega al Welfare Elisabetta Gualmini, l'assessore ha pero' voluto rassicurare le famiglie obiettrici: "Ci sarà tutto il prossimo anno educativo per mettersi in regola e non ci sarà alcun aggravio di burocrazia". Sarà infatti sufficiente presentare all'iscrizione il certificato di vaccinazione dei propri figli.

Sarà comunque cure dal servizio sanitario regionale fornire ai nidi i dati sulle vaccinazioni avvenute o meno. I vaccini necessari per iscrivere i bambini sono tutti quelli obbligatori: difterite, tetano, poliomelite e epatite B. A suggerire la misura, il progressivo calo delle vaccinazioni obbligatorie nei primi due anni di vita, che sono scese sotto la soglia del 95% in tutte le Ausl dell'Emilia-Romagna tranne quelle di Piacenza, Parma e Imola. Il picco di obiezioni nell'area di Rimini, dove si è arrivati ad un allarmante 87,5% di bimbi vaccinati.

"Non è una fisima o un provvedimento dirigista - sottolinea il presidente Stefano Bonaccini - lo facciamo con convinzione perchè abbiamo a cuore la salute dei bambini. Sono convinto che questa legge troverà un apprezzamento". Per Venturi si tratta di una "battaglia di civilità. Dobbiamo garantire la sicurezza dei bambini che ospitiamo nei nostri nidi. Alcuni non possono essere vaccinati, quindi abbiamo bisogno che non circolino virus perchè le conseguenze su un bambino debole possono essere anche mortali".

(DIRE)

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