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Riforme, Leoni presenta un disegno di legge per una nuova Costituente

Il consigliere modenese Andrea Leoni (PdL-FI) ha presentato ieri un importante documento: “Inutile inseguire Renzi. Serve Assemblea costituente per avere un buon risultato in tempi certi”

Bisogna riformare la nostra Carta costituzionale. Sono tutti d'accordo. Inutile però inseguire Matteo Renzi per avere un senato non più eletto dai cittadini ma nominato da altri politici. Serve una proposta semplice ma risolutiva che non si limiti a raggiungere solo un risultato ma che porti ad un ‘buon risultato’ in tempi certi".  E’ questo il pensiero del Consigliere regionale dell’Emilia Romagna Andrea Leoni (PdL-FI), che ha deciso di passare alle vie di fatto presentando un disegno di legge costituzionale, composto da sette articoli.

"Il mezzo è eleggere un’Assemblea costituente - specifica Leoni - Non c’è nessuna tattica dilatoria in questa proposta perché sarebbe un’Assemblea di 75 membri eletta a suffragio universale, in carica per soli nove mesi, non prorogabili, con il compito di approvare il testo della nuova Costituzione della Repubblica. Una proposta che pone l’esigenza di riformare le istituzioni democratiche non con qualche aggiunta o correzione estemporanea, ma con un nuovo patto di identità condiviso. Sono le regole fondamentali che tracceranno il nostro prossimo futuro e che daranno un nuovo senso alla nostra identità nazionale al nostro essere italiani, non si possono fare a colpi di slides”.

“La modalità di voto per selezionare i 75 “costituenti” dovrebbero ricalcare le disposizioni che regolano l’elezione dei membri del Parlamento europeo. Gli eletti dovrebbero essere incompatibili con qualunque incarico pubblico, in particolare con quello parlamentare. All’Assemblea sarebbe assegnato il compito di redigere il testo della nuova Costituzione entro nove mesi. Entro i tre mesi successivi dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, è previsto un referendum, senza quorum. Se il testo presentato al popolo ottenesse la maggioranza dei voti, sarebbe promulgato dal presidente della Repubblica, entrando immediatamente in vigore".

"Serve una riforma seria e ponderata della nostra Carta costituzionale e non uno slogan acchiappa voti per la prossima tornata elettorale. L’Assemblea costituente sarebbe un vero e proprio inno alla sovranità popolare. Da ultimo, ma non meno importante, una volta raggiunto il risultato – conclude Leoni - si consentirebbe al Parlamento di varare una legge elettorale che sia coerente con la forma di governo che è stata votata nell’Assemblea costituente e approvata dagli italiani. Sarebbe un salto di qualità davvero importante”.

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