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La Bretella minaccia l'equilibrio idrico, lettera aperta dei Comitati

Diversi gruppi attivi tra Modena e Sassuolo hanno scritto agli enti locali ribadendo tutte le criticità e i pericoli sottesi alla grande opera viaria che collegherà Campogalliano con il distretto ceramico

Hanno riunito le proprie voci in una unica, per inviare un messaggio alle autorità locali e ai cittadini. Sono il Comitato Cittadini di Marzaglia, il Comitato Salute Ambientale-Campogalliano, l'Associazione “LiberAmente Cittadino” di Formigine, il Comitato per l’acqua pubblica di Carpi, la Lega Difesa Ecologica e Italia Nostra: insieme hanno redatto e firmato una lettera che esamina alcuni "nervi scoperti" della grande opera viaria che si appresta ad essere messa in cantiere, la Bretella autostradal che collegherà Campogalliano a Sassuolo. 

Da un lato i Comitati mettono in evidenza quella che definiscono un'operazione "priva del necessario equilibrio finanziario", destinata a pesare per anni sui contribuenti oltre le cifre formalmente annunciate: "E' lecito prevedere che oltre al contributo pubblico a carico dello Stato (215 milioni di €), non ottenendo l’ Autobrennero il rientro previsto tramite pedaggi nel periodo di rinnovo della concessione (31 anni), le perdite ricadranno sulla fiscalità generale, ossia su tutti noi".

In seconda battuta le associazioni si soffermano sull'impianto complessivo della mobilità da e per il Distretto ceramico, evidenziando come l'autostrada non risulti neppure funzionale per e esigenze del comparto produttivo sassolese. Lo fanno citando anche alcune alternative, che avrebbero "conciliato le ragioni dell’ ambiente, cultura d’ impresa ed innovazione". Per citarne alcune: labretella ferroviaria di collegamento sinergico fra gli scali merci di Marzaglia e Dinazzano, la variante Via Emilia (comprensiva tangenziale di Rubiera) su stesso versante nord tangenziali di MO-RE in affiancamento al tracciato Alta Velocità, una connessione diretta tra la superstrada esistente e il futuro scalo di Marzaglia e un'altra serie di interventi sulla viabilità minore nella zona delle ceramiche.

Il tema centrale della lettera inviata dai Comitati resta però quello della tutela ambientale, in particolare delle risorse idriche, che dovranno subire l'impatto di una nuova arteria che di fatto correrà proprio accanto al fiume Secchia. Da un lato c'è una questione 'antica', ovvero il vizio sulla Valutazione di Impatto Ambientale del 2004, che riguarda i campi acquiferi di Marzaglia. Dall'altro la presenza di un altro elemento 'ingombrante', vale a dire il Polo Estrattivo 5.1, la grande cava di ghiaia che i Comitati ritengono particolarmente influente per l'equilibrio delle risorse idriche sotterranee.

"Non servirebbea almeno una revisione della VIA datata 2004 in merito al descritto maggior rischio idrico , aggiornandola nel contempo all’attualità dopo 13 anni? - si domandano gli ambientalisti, che chiosano - Il Secchia, con la sua grande conoide, rappresenta una ricchezza inestimabile per tutta la Provincia; non solo per la ghiaia, ma soprattutto per l’ acqua di falda immessa nell’ interconnesso circuito acquedottistico che per la sua naturale potabilità necessita di un ciclo sotterraneo dai tempi molti lunghi. E' costruendo sulla sponda del Secchia un’autostrada il modo migliore per “riqualificarne l’asta fluviale” da vecchie cave abbandonate impermeabilizzando il suolo e transitando con un tunnel sotto l’oasi del Colombarone? Noi riteniamo di no, e poichè condividiamo la saggezza del detto che “non ereditiamo la terra dai nostri padri, ma la prendiamo in prestito dai nostri figli” abbiamo sentito il dovere di informare e di proporre un’ altra visione e ben altri investimenti per una vera crescita".

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