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Appalto ex Sant'Agostino, i grillini attaccano Fondazione e CCC

Dura reprimenda del M5s modenese contro il progetto e i suoi interpreti: "Non ci aspettiamo che chi può gestire ingenti quantità di denaro lo faccia per il bene della città". Poi l'affondo sulla cooperativa: "Una macchina da soldi"

Che il progetto del nuovo Polo culturale nel complesso dell'ex Ospedale Sant'Agostino non piaccia al Movimento 5 Stelle  - e ad altre associazioni e partiti - è cosa risaputa. Ma ora lo scontro si è fatto pesante. In un comunicato particolarmente duro, i grillini modenesi attaccano frontalmente la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e il suo presidente Landi, nonchè la cooperativa CCC, vincitrice dell'appalto milionario per la riqualificazione del nosocomio. 

"Siamo convinti che questa situazione debba essere rivista completamente e che questo progetto non si debba fare", tuona il M5s. "La CCC non è più sinonimo di garanzia come potevano essere le Cooperative degli anni 50 che aggregavano degli artigiani, oggi queste società (che di cooperativo hanno ben poco) sono vere e proprie società sub-appaltanti, formate da avvocati e amministratori che hanno il solo scopo diguadagnare e gestire i loro propri interessi. L’accaduto sul viadotto siciliano non è molto lontano da quello che è successo nella gestione della rotatoria provvisoria di via Emilia Est per la costruzione del nuovo svincolo della tangenziale. Sono macchine da soldi e dove possono tagliare per guadagnare lo faranno".

Poi l'accusa al presidente della Fontazione Crmo: "Non ci aspettiamo nulla da questa situazione e da questo interessamento del dottor Landi. Non ci aspettiamo che il Presidente di una Fondazione che può gestire ingenti quantitativi di denaro lo faccia per il bene della città. Purtroppo ormai non ce lo aspettiamo più.

"Ci sono tutti i segnali che indicano che questo progetto danneggerà ulteriormente la nostra città - prosegue la nota dei grillini - non servono contenitori vuoti, lo ha detto tra le righe anche l’Assessore Regionale alla Cultura affermando che il progetto del Polo non sarà collegato agli altri movimenti culturali regionali e nazionali. Questi progetti sono nelle mani di poche persone che pensano che costruire sia l’unica soluzione per tutto! Non capiscono che prima di lanciarsi in una mastodontica opera edilizia bisogna valutare quali siano oggi gli investimenti che davvero creano nuove possibilità per il territorio e per i nostri cittadini e cittadine".

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