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Il M5S di Modena contro il Governo: "Centro rimpatri iniziativa inutile"

I pentastellati modenesi ribadiscono la contrarietà al progetto ereditato dal precedente esecutivo e portato avanti da quello attuale: "Bisogna puntare ad una integrazione che non faccia paura ma che faccia crescere e aprire le comunità locali"

Il tema dell'apertura del Centro Rimpatri di Modena continua a dividere le forze politiche e i vari livelli di governo della cosa pubblica. Dopo le tante prese di posizione locali e l'accelerazione impartita al progetto dal Ministero dell'interno, il Movimento 5 Stelle di Modena interviene per ribadire la propria contrarietà alla riapertura della struttura di via Lamarmora, per altro già chiaramente espressa in Consiglio Comunale.

"In questi giorni si sono svegliati tutti i partiti della prima e anche dell'ultima ora dicendo che sono contro all'apertura del Centro di Permanenza per il Rimpatrio a Modena - sottolineano i pentastellati - Di questo siamo felici e condividiamo lo spirito di allontanare Modena da questa inutile iniziativa, ma soprattutto chiediamo al Governo di stornare tale prospettiva da tutto il nostro Paese. Chiaramente una “soluzione” come il CPR serve solo a coprire con un velo le criticità maggiori, ma non risolve il reale problema che richiede una manovra di respiro internazionale. Finora tutti i Governi che hanno operato in questo settore hanno fallito lasciando prevalere la gestione “economica” che valuta l'immigrazione come affare. L'integrazione al contrario è una questione complessa e certo non remunerativa in senso stretto, pertanto è facile parlarne in teoria dimenticandosi poi di verificare nel concreto la situazione nella propria città".

Una linea che dunque si scontra con quelal dell'Esecutivo nazionale, dove 5 Stelle e Lega si trovano a dover condividere temi su cui non sempre unanimità, ma che la particolare situazione politica impone come vuole il detto "fare di necessità virtù". L'approccio del M5S modenese è lontano da quello leghista: "Oggi Modena, dove esiste una coscienza sociale forte e attenta, si trova ad affrontare situazioni fuori controllo evidenziate dal fatto che l'integrazione diffusa di cui tanto si parla si è trasformata in una degenerata ghettizzazione in alcune zone della città. La situazione richiede misure immediate per ristabilire un ordine di tipo sociale che permetta a tutti di crescere e di farsi sempre più vicini al prossimo, ma non serve un CPR a Modena. Se ci sono persone presenti sul nostro territorio che compiono atti illegali e che assorbono l’attenzione dell’opinione pubblica rispetto al fatto che invece la maggior parte dei migranti ha bisogno di aiuto, dobbiamo puntare a garantire giustizia e sicurezza rispettando pienamente la dignità umana".

Quindi un appello ai colleghi di partito che hanno in mano le sorti del Paese nei palazzi romani: "Il Movimento ha la possibilità di far cambiare passo al Paese e di ricordare agli Italiani che sono un popolo accogliente e capace di cose straordinarie, ma deve dare ai cittadini e alle Amministrazioni gli strumenti per garantire sicurezza per tutti puntando ad una integrazione che non faccia paura ma che faccia crescere e aprire le comunità locali. Il CPR non può essere uno di questi strumenti".

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