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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Dichiarazioni del pentito, il M5S chiede le dimissioni di Maria Sergio. Muzzarelli al contrattacco

Affondo dei deputati grillini sul dirigente comunale nel settore Urbanistica e moglie del sindaco, coinvolta nel processo Aemilia. Ma il sindaco di Modena difende la Sergio: "Dal M5S dichiarazioni illogiche e infamanti"

Maria Sergio, dirigente del Comune di Modena e moglie del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, si dimetta "per opportunità politica" dal ruolo di dirigente all'urbanistica del Comune di Modena, assunto in seguito all'elezione a sindaco del marito e dopo aver ricoperto in precedenza lo stesso incarico a Reggio. Lo chiedono i deputati del Movimento 5 stelle Maria Edera Spadoni, Giulia Sarti, Michele Dell'Orco e Vittorio Ferraresi, dopo le dichiarazioni rese ieri al processo Aemilia dal pentito Antonio Valerio. 

Il collaboratore di giustizia infatti, elencando le famiglie mafiose attive a Cutro negli anni '70, ha citato anche "Feroce Sergio, nonno di Eugenio Sergio, parente della sindachessa consorte del sindaco di Reggio Emilia". I 5 stelle puntualizzano: "Al netto delle dichiarazioni di questo pentito, avere parenti vicini o lontani legati alla 'ndrangheta non è un reato", ma rimproverano alla dirigente una serie di "dimenticanze", al punto da soprannominarla- parafrasando il titolo di un film di Totò- "la smemorata di Cutro". Ad esempio, scrivono i parlmentari, "Maria Sergio non ha mai chiarito la vicenda della casa di Masone, acquistata al grezzo dall'imputato in Aemilia Francesco Macrì".

Inoltre, interrogata come persona informata sui fatti dalla Dda, "Maria Sergio non ricordava di fatto tantissime aziende calabresi operanti a Reggio, nemmeno quelle dei suoi parenti e ascoltata in aula come teste, dichiarava di non sapere praticamente nulla di 'ndrangheta , della comunità calabrese ed i suoi protagonisti a Cutro e Reggio". Eppure, chiosano i pentastellati, "stiamo parlando di una cittadina e una comunità di 10.000 abitanti, non di una metropoli di milioni di abitanti". Visto che "è' da oltre un anno e mezzo che chiediamo di fare chiarezza", chiudono gli esponenti del M5s, per opportunità politica chiediamo che la moglie del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi lasci l'incarico di dirigente all'urbanistica del Comune di Modena e sia spostata ad altro incarico".

Le dichiarazioni dei politici pentastellati hanno avuto eco ovviamente anche in Piazza Grande, dove il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha ha reagito in maniera veemente: “Dichiarazioni illogiche e infamantii. È evidente a tutti che non c’è alcuna relazione tra le vicende del processo Aemilia, dove la dottoressa Sergio è stata chiamata a deporre come persona informata dei fatti, e lo sviluppo del Piano urbanistico di Modena. Trincerati dietro lo scudo dell'immunità, i parlamentari Cinque Stelle – continua Muzzarelli - esibiscono di nuovo la loro innovativa concezione della politica: la calunnia e il lancio del fango nel ventilatore. Per loro le insinuazioni di un pentito di mafia, opposte a quelle di una settimana prima, sono oro colato e valgono più delle inchieste della Magistratura. La dottoressa Sergio e il marito, sindaco di Reggio Emilia, hanno già ripetutamente chiarito e documentato la vicenda della propria abitazione e non esistono atti giudiziari che sollevino problemi nei loro confronti in materia di N'drangheta. Restano solo il cognome e il luogo di nascita di Maria Sergio, che per questi novelli Torquemada sono più che sufficienti per mandare alla gogna qualunque persona e qualunque amministrazione che non siano supine ai loro deliri. Noi non ci stiamo. Lo Stato di Diritto – conclude il sindaco di Modena - è una cosa seria e non può essere affidato a questi apprendisti stregoni”.

(fonte DIRE)

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