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M5S: "Il futuro riparte da storia, cultura e memoria condivisa"

Il Movimento 5 Stelle chiede che l'Amministrazione investa molte più energie e mezzi economici di quanto è stato fatto in passato su questo "valore aggiunto" della nostra comunità

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Modena è una città di medie dimensioni ma con un grandissimo patrimonio di storia e di cultura dal quale trae una propria forte identità che la rende unica. Non serve puntare su progetti "faraonici" che hanno bisogno di grandi investimenti, crediamo fortemente che sia invece necessario valorizzare quello che Modena già possiede: i suoi monumenti, i suoi musei, i suoi parchi, i suoi teatri, il sistema delle sue biblioteche, le sue chiese monumentali, le sue università, e questo senza timori reverenziali nei confronti di altre città o di altre metropoli europee. Per tale motivo riteniamo necessario che l'Amministrazione Comunale investa su queste straordinarie risorse. La nostra cultura e la storia della nostra città rappresentano l'anima e la memoria condivisa di tutti i cittadini.

E' necessario rilanciare con forza e creatività il filone del turismo culturale, puntare su di un marketing territoriale che migliori la nostra esposizione nel panorama delle offerte e che permetta ai turisti che vogliono visitarci di conoscere tutte le nostre peculiarità, la nostra storia, la nostra cultura, di apprezzare la nostra capacità di saper bene accogliere. Tutto questo a cominciare dalle grandi possibilità che ci può garantire un evento come l'EXPO' per meglio valorizzare la nostra cultura enogastronomica.

L'Amministrazione Comunale, abbandonando le velleità verso i grandi investimenti per la cultura dovrebbe invece orientarsi in questa direzione perché è qui che si possono costruire subito opportunità di lavoro per i nostri giovani e in modo particolare per quelli che hanno frequentato le scuole d'arte o le facoltà umanistiche, che oggi stentano a trovare un'occasione lavorativa e che troppo spesso perdiamo perché costretti a cercarsi un lavoro altrove. 

Crediamo che non sia superfluo ricordare alcune delle nostre eccellenze e dei nostri beni culturali che sono già a disposizione di chi vorrà visitare Modena: il nucleo composto dalla Piazza, dal Duomo e dalla torre Ghirlandina dichiarato dall'Unesco Patrimonio dell’Umanità, il Palazzo Ducale che vorremmo meno utilizzato per fini militari e maggiormente fruibile dal pubblico, il Teatro Comunale Pavarotti, il Teatro Storchi, per il prestigio che hanno in Italia e non solo, i Musei Civici e Universitari, le numerose chiese e biblioteche con i loro preziosi contenuti, a partire dalla Bibbia di Borso d'Este, gli archivi e le accademie e importanti Fotomusei, la storia della nostra capacità manifatturiera e meccanica con il MEF e gli altri musei dell’automobile.

Sono risorse concrete che la città già possiede e che, con mentalità provinciale, abbiamo dato per scontate, senza capirne il grande valore che potrebbero avere per rilanciare Modena e contribuire a rimettere in moto la sua economia inceppata. Tutto questo sarà possibile se saremo stati capaci di costruire una forte visibilità turistica che possa suscitare interesse e curiosità.

Il Movimento 5 Stelle chiede allora che l'Amministrazione investa fortemente in questa direzione e  che si impegni per rilanciare i tanti "piccoli e grandi tesori" spesso nascosti che la nostra città possiede. Chiediamo inoltre che si attui una seria politica di collaborazione con tutte le istituzioni pubbliche e private, a partire dall'Università e la Curia, per avviare progetti che sappiano valorizzare e proteggere il patrimonio culturale esistente, lasciando perdere i grandi progetti che assorbono ingenti risorse e che producono nuovi contenitori la cui reale efficacia risulta incerta e poco significativa.

Modena ha bisogno adesso di essere messa nella condizione di essere un punto importante di interesse in Europa e nel mondo per la propria storia, per la propria cultura, per il valore unico dei suoi monumenti e dei suoi beni culturali. A questo proposito  l'inaspettata partenza del direttore della Galleria Estense Davide Gasparotto - che presto si trasferirà al Getty di Los Angeles - lascia molte perplessità rispetto alla futura gestione di un luogo della cultura e della conservazione cruciale come quello rappresentato dalla nostra galleria. Ci auguriamo che a breve i cittadini e i visitatori dell'Estense potranno dirsi soddisfatti, come Gasparotto lo è della sua trasferta, di come quel posto vacante è stato assegnato. Viceversa, questo brillante trasferimento sembrerà solo una promozione-rimozione per far posto a qualche nome in quota politica.

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