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La sinistra studentesca in piazza contro il Governo, corteo anche a Modena

Le associazioni studentesche Rete degli Studenti Medi e Rete degli Universitari manifestano domani contro le politiche della maggioranza giallo-verde. Assembramento in Autostazione alle ore 8

Domani, 16 novembre, la Rete degli studenti medi dell' Emilia-Romagna e la Rete degli Universitari scenderanno nelle piazze e nelle scuole della regione per portare avanti la lotta di opposizione alle politiche del governo Salvini-Di Maio. "Le nostre associazioni quest’autunno hanno lanciato una campagna dal nome “PER UN ALTRO CAMBIAMENTO” accompagnata da un manifesto che è stato sottoscritto da decine di associazioni e comitati, a partire dalle strutture regionali della CGIL, dell'ARCI, di LIBERA e molte altre strutture e associazioni provinciali come ad esempio CGIL Modena, ANPI Modena, ARCI Modena e Libera Modena oltre che da un centinaio di rappresentanti di istituto e di consulta delle scuole della regione", spiegano gli organizzatori.

A Modena il corteo studentesco partirà alle ore 8 dall'Autostazione e si snoderà per il centro storico fino ad un'assemblea conclusiva in Piazza Grande. 

"Nelle diverse città della nostra regione - afferma il coordinatore provinciale della Rete degli Studenti medi Modena Claudia Scarpa - la nostra associazione ha organizzato per la giornata di venerdì 16 novembre, diversi cortei e sit-in, per portare avanti la nostra campagna contro le politiche reazionarie del cosiddetto "Governo del Cambiamento". A partire dal contrasto al DL sicurezza con il quale viene eliminata la protezione umanitaria, viene smantellato il sistema di accoglienza diffusa e di sostegno ai richiedenti asilo. Nel frattempo decine di migliaia di persone trovano la morte nel Mediterraneo e molte altre ancora si trovano in condizione di segregazione nei lager libici, costrette a subire violenze e torture continue."

"Inoltre - continua Claudia Scarpa - con il DDL Pillon si mette in discussione il diritto al divorzio, una conquista storica per i diritti civili e delle donne si abolisce l’obbligo all’assegno di mantenimento nei confronti dei figli, si introduce la sindrome di alienazione parentale già dichiarata inesistente sul piano scientifico e giuridico a livello internazionale.Sarebbe questo il cambiamento tanto promesso? Un attacco ai diritti civili e umani conquistati in decine di anni di lotte?".

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