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Politica Castelnuovo Rangone / Via Aldo Moro

Sciopero generale, Si Cobas sfila per le strade di Castelnuovo

Annunciata per l mattinata del 26 ottobre una manifestazione per le vie del paese, assunto a luogo simbolo delle battaglie sindacali contro le irregolarità nel settore carni

"Il 26 ottobre manderemo un messaggio forte e chiaro a chi pensa di disciplinare la società con il razzismo di stato, la politica dei muri, delle espulsioni e del manganello". Viene presentato così il corteo che venerdì prossimo attraverserà le strade di Castelnuovo Rangone sotto l'insegna dei SI Cobas, il sindacato autonomo che rilancia la propria attività nella nostra provincia, che negli ultimi anni ha visto un sempre crescente numero di scioperi e picchetti da parte di questa sigla autonoma.

Una manifestazione che anticipa idealmente quella del giorno successivo a Roma: una mobilitazione nazionale contro sfruttamento, razzismo e repressione indetta dai sindacati autonomi. Il concetramento dei manifestanti  previsto per le ore 10 in via Aldo moro.

"Abbiamo scelto di fare un corteo a Castelnuovo Rangone, la ridente cittadina famosa per i prosciutti e per il suo efficiente sistema malavitoso di caporalato - spiegano gli organizzatori - Per vent'anni padroni, cooperative e sindacati di comodo si sono ingrassati sulla pelle dei lavoratori del distretto carni, senza che nessuno, a parte il S.I. Cobas, intervenisse per ribaltare i rapporti di forza. Oggi la situazione è ben diversa: gli operai organizzati nel S.I. Cobas stanno cacciando una ad una le cooperative malavitose, obbligano i padroni a rispettare i contratti e a restituire quello che hanno rubato per anni dalle tasche dei lavoratori con la complicità delle istituzioni".

Non poteva mancare il riferimento all'operazione della Guardia di FInanza annunciata proprio ieri, che ha portato al controllo giudiziario di cinque imprese del settore carni modenese, con pesanti accuse di caporalato e sfruttamento della manodopera. Ma anche in questo caso il commento è al vetriolo: "Dopo gli insabbiamenti di inchieste e le centinaia di denunce contro gli operai, adesso la procura di Modena prova tardivamente a dare un'immagine di impegno sul fronte del lavoro. Ma sappiamo bene che non sono i magistrati a cambiare il corso della storia. La storia si fa con la lotta!".

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