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Sciopero contro il Governo, anche gli studenti in corteo

Atteso per la mattina di venerdì 21 ottobre una maniestazione coordinata dal Collettivo Autonomo Studentesco, in concomitanza con lo sciopero sociale proclamato dall'Unione Sindacale di Base. Concentramento alla stazione delle corriere

Ci saranno anche alcuni studenti delle scuole superiori di Modena a manifestare contro il Governo Renzi e le sue riforme, venerdì 21 ottobre. Dopo che i colleghi di altre città sono scesi in piazza lo scorso 7 ottobre, i ragazzi si affiancheranno ai lavoratori del sindacato USB, che per la giornata di venerdì ha prolamato uno sciopero nazionale che investe tutte le categorie pubbliche e private e che potrebbe portare anche in provincia disagi ai cittadini, stimati tuttavia piuttosto modesti.

Gli studenti sono stati richiamati in piazza, con concentramento alle ore 8 presso la stazione delle autocorriere di viale Molza, dal Collettivo Autonomo Studentesco, la formazione che in diverse province italiane fa riferimento a gruppi antagonisti e centri sociali.

"Ribadiamo forte e chiaro che noi studenti non siamo più disposti ad accettare le riforme che, dalle scuole alle università, fino ai posti di lavoro, ci impongono sempre maggiori controlli e minori libertà – si legge nelle rivendicazioni dei manifestanti - Ne è un esempio la Buona Scuola, le cui conseguenze si riscontrano nella mancanza di professori in orario scolastico a causa delle sconsiderate modalità di assegnazione delle cattedre, in stage formativi inutili che comportano unicamente lavoro non retribuito senza alcun reale vantaggio formativo, mentre assumono sempre più importanza gli investimenti dei privati, che causano un inevitabile divisione tra scuole di seria A e di serie B, e la figura di un preside sempre più similare a un manager-sceriffo che trasforma la struttura scolastica in una forma aziendale; insomma, le principali vittime di questa riforma risultiamo proprio noi studenti. La riforma della scuola è per di più supportata dal Jobs Act, per merito del quale le forme contrattuali vengono precarizzate ulteriormente. Sono soltanto alcuni esempi delle politiche che il governo Renzi sta dettando, dall'alto, ormai da anni. Non siamo più disposti a subire le imposizioni di questa governance che, come le precedenti, ad altro non mira che allo sviluppo di politiche neoliberiste che contemporaneamente cancellano ogni forma di welfare".

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