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Festa Pd, post-Renzi traumatico per i democratici modenesi

Il successo "eccessivo" raccolto dal Sindaco di Firenze mette in difficoltà la segreteria modenese. Soddisfatto dell'iniziativa il rottamatore Rimini, polemico il meloniano Barcaiuolo: "A Renzi piace vincere facile"

Il successo raccolto da Matteo Renzi alla Festa Pd di Ponte Alto è andato ben oltre le più rosee aspettative. Una valutazione "bipartisan" all'interno del Pd condivisa sia dai rottamatori geminiani, sia dalla frangia più bersaniana che, ieri pomeriggio, non ha potuto fare altro che prendere atto degli applausi ricevuti dal primo cittadino mediceo e dell'inefficacia della difesa d'ufficio portata dal sindaco di Modena Giorgio Pighi alla dirigenza Pd: il numero uno di piazza Grande, infatti, durante il dibattito aveva proposto di "valorizzare l'esperienza" di chi ha rivestito ruoli importanti nel partito, ricevendo dal pubblico fischi e borbottii di sonora contrarietà. Alquanto imbarazzato il segretario provinciale Pd Davide Baruffi dall'incredibile favore raccolto da Renzi, da come sia stato messo in ombra il modenese Pighi e da come gongolasse, invece, il Jfk di Fiorano Modenese, il Presidente del Consiglio Regionale Matteo Richetti. Lo stesso Baruffi, accortosi di come le agenzie avessero evidenziato il successo di Renzi, ha fatto diramare una nota a tarda ora per ricordare la 'fedeltà all'ortodossia': "Siamo lieti di aver accolto Renzi alla Festa di Modena - ha esordito - Lo abbiamo invitato noi perché questa è la Festa dei democratici, non di una parte. Abbiamo ascoltato con attenzione i suoi argomenti come ascolteremo quelli che Bersani porterà per la chiusura della Festa programmata per il 17 settembre. Alla fine sarà il popolo del centrosinistra che deciderà democraticamente quali siano i contenuti più convincenti per riformare questo Paese e le spalle più solide a cui affidare la responsabilità di candidato alla guida del Governo”. Dalla sponda rottamatrice, invece, è giunta soddisfazione per la risposta avuta dalla base (oltre 500 persone intervenute) alla visita renziana: "È ormai da quasi due anni (dalla prima Leopolda, nel novembre 2010) che seguo Renzi e quindi conosco bene le sue qualità politiche e comunicative - ha spiegato - Fa piacere vedere tante persone chiedere una discontinuità in questa classe dirigente, nelle idee e quindi nelle persone che le rappresentano: fa piacere perchè oggi con Renzi certi temi vengono portati in cima all'agenda politica". Di ben altro tenore il commento del consigliere comunale Pdl "meloniano" Michele Barcaiuolo: "Un tour per le feste dell'Unità e per i salotti televisivi, nel ruolo del rottamatore di un partito  rottamabile è forse un gioco abbastanza facile - ha osservato l'esponente pidiellino - Se poi si sceglie un confronto con il sindaco Giorgio Pighi, è chiaro che la gara è vinta in partenza. Pare proprio che a Matteo Renzi piaccia vincere facile. La figura carismatica di Matteo Renzi potrà forse avere un futuro importante nel centrosinistra, ma pare che per ora abbia scelto la strada più agevole, senza porsi come un vero interlocutore nel panorama della politica nazionale. Lo testimonia il fatto che il sindaco di Firenze abbia rifiutato il nostro invito a partecipare ad Atreju, la tradizionale festa dei giovani di centrodestra che si terrà a Roma la prossima settimana. In quella sede, palcoscenico di grandi confronti politici e culturali, avrebbe incontrato i giovani vogliosi di cambiamento che animano il Pdl, in un dibattito sicuramente più vero e più intenso che quello con il rottamabile Pighi, vittima sacrificale di una sinistra modenese prossima all'implosione". 

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