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Gioco d'azzardo e impresa, tra norme restrittive e progetti sociali

Il punto di vista della Modena Giochi Giuliani, azienda locale che vive in prima persona i radicali cambiamenti delle normative in materia di gioco d'azzardo. Con un invito ai comuni

Chi lavora da 40 anni nel settore del gioco ha iniziato la sua attività con le Sale Giochi, i flipper, i videogame, ed oggi, in virtù di un nuovo assetto regolamentare introdotto dalle normative statali, si dedica anche al gioco lecito sotto le forme prima non consentite, ovvero tramite apparecchi omologati dall’Agenzia delle Dogane che erogano vincite in denaro. E' il caso dell'azienda Modena Giochi Giuliani Srl, che si trova a dover convivere con una situazione politica e regolamentare non certo semplice.

"La normativa varata il giugno scorso dalla Regione Emilia Romagna cancella il settore, disponendo, come prima tappa attuativa, la delocalizzazione di tutti gli ambienti dedicati di gioco al di fuori delle aree urbane, e, a regime, l’espulsione graduale di tutti gli apparecchi anche da bar e tabacchi, attraverso il divieto di sostituzione dei congegni - dichiara Roberto Giuliani di Modena Giochi - Espellere significa abolire, e proibire a livello locale ciò che è legale a livello nazionale significa solo penalizzare chi lavora nell’onestà da decenni, e nulla ha a che fare con il binomio mediatico che durante lo scorso week end si è voluto far percepire alla popolazione emiliano-romagnola, volto ad assimilare “gioco” e criminalità organizzata. Il Territorio emiliano romagnolo reagisce alle criticità che il gioco lecito sicuramente genera e che sicuramente non verranno minimamente scalfite da ricette, quali le distanze, che in mezza Italia esistono da anni e ovunque fanno aumentare il numero dei malati e non fanno calare la spesa al gioco di neppure un euro".

Le reazioni che a livello locale si possono elaborare sono concrete o ideologiche. Nel caso del Comune di Castelfranco dell’Emilia per tramite dell'assessore Gianni Gargano, il progetto di combattere l’azzardo (ovvero tutto il gioco che sfida la sorte per conquistare un premio in denaro, e non solo le slot), attraverso lo studio approfondito della matematica e l’elevazione della cultura scientifica delle nuove generazioni, è "così interessante e civicamente appropriato” che tutti gli imprenditori vorrebbero sostenerlo, Modena Giochi compresa.

"Il “nostro” prodotto principale è l’awp, ovvero la mini-slot da bar che consente partite dal costo massimo di un euro e la vincita massima di 100 euro, all’interno di un “ciclo chiuso di partite” (peraltro reso pubblico, modello per modello, dal sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) - prosegue l'imprenditore - La statistica e la matematica non spaventa questo prodotto, perché non è certo la grande vincita aleatoria, ma l’intrattenimento, a generare la scelta di gioco dell’utenza che frequenta bar e tabaccherie. Alle aziende del settore, purtroppo, a forza di sentirsi accostati ad una criminalità che – invece – combattono quotidianamente, presidiando i pubblici esercizi dagli stratagemmi dell’illegalità, non viene dato alcuno spazio “di civico intervento e di civico coinvolgimento”. Resta solo una lettera aperta per poter gridare la nostra natura di “impresa pulita e rispettosa di ogni regola”, Legge regionale compresa".

Di segno “ideologico”, secondo l'azienda, è invece l’iniziativa del Comune di Montese, e nello specifico la determinazione del consiglio Comunale di aggravare, a livello locale, le restrizioni della Legge Regionale sino all’opzione “zero-slot” nel territorio comunale. "Agli amministratori di detto comune chiedo di prendersi un giorno per visitare la prima città che nel 2014 è stata de-slottizzata, Bolzano, e verificare come oggi si gioca (illegalmente) nei bar di una Provincia dove sicuramente non ha attecchito la percezione di “mafiosità” che in Emilia Romagna si vuole estendere a tutto un intero settore".

"Modena Giochi è la referente regionale di AS.TRO-Confindustria sit, e la federazione confindustriale del gioco lecito si è costituita parte civile contro la criminalità organizzata nel processo black monkey. Come è pericoloso e sbagliato assimilare prodotti di gioco molto diversi tra loro, così è sbagliato e pericoloso non concedere agli imprenditori che sono onesti e virtuosi quel “beneficio” del dubbio che, almeno, si potrebbe desumere da decenni di storia aziendale e di vita vissuta sui territori emiliani", chiosa Roberto Giuliani.

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