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Modena non rispetta le quote rosa. Cartellino giallo per Muzzarelli

La composizione della giunta comunale, dopo che Ingrid Caporioni ha lasciato, non è conforme alla rappresentanza di genere istituita per legge. Il Difensore Civico avvisa Muzzarelli e altri 10 sindaci emiliano-romagnoli

Sono 11 i Comuni dell'Emilia-Romagna a non rispettare la legge Delrio sulle quote femminili nelle giunte. A fare i conti è il difensore civico della Regione Emilia-Romagna, Gianluca Gardini, che dopo una lettera già inviata torna a sollecitare i sindaci inadempienti. Ben quattro comuni modenesi fra gli 11: Bomporto, Castelfranco Emilia, Zocca e Modena stessa.

"In questi Comuni - evidenzia Gardini- non viene rispettata la norma prevista dalla legge, che richiede una presenza minima di genere pari al 40%". Per dieci degli undici Comuni, prosegue, "il genere sottorappresentato è quello femminile, con l'unica eccezione del municipio ferrarese di Lagosanto, che vede un solo assessore uomo in una giunta di 5 membri". 

Il Comune di Modena "fa eccezione in un altro senso, dal momento che, oltre ad essere capoluogo di provincia, vanta una popolazione residente superiore ai 150.000 abitanti". La regola si applica solo ai Comuni con più di 3.000 abitanti e richiede una rappresentanza minima del 40% di ciascun genere all'interno delle giunte, calcolando assessori e sindaco. Nel caso di Modena, l'assessore donna c'era, ma Ingrid Caporioni ha lasciato un anno fa e il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha scelto al suo posto Mauro Bosi, sempre di area Sel. Sembra paradossale, dunque, ma proprio la nomina dell'Assessore con delega alle Pari Opportunità ha causato l'infrazione che oggi viene contestata

Il difensore civico, in collaborazione con la presidente della commissione per la Parità e per i diritti delle persone, Roberta Mori, a novembre ha invitato tutti i Comuni emiliano-romagnoli a conformarsi a quanto previsto dalla Delrio, "sollecitandoli a modificare, dove necessario, la composizione delle giunte", precisa la nota. "Se i Comuni continueranno a non ottemperare alla legge, il passo successivo sarà quello di trasmettere la documentazione al presidente della giunta regionale", Stefano Bonaccini, "affinchè valuti quali misure assumere". Per quanto riguarda le nomine in violazione della regola prevista dalla Delrio, ricorda ancora Gardini, "la giurisprudenza amministrativa ha da tempo chiarito che la norma in questione funge da ineludibile parametro di legittimità per gli atti di nomina del sindaco, che in caso di mancato rispetto della quota di genere risultano invalidi".

(DIRE) 

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