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Moschea a Castelfranco, il Comune boccia l'idea del referendum popolare

Prosegue la polemica tra l'Amministrazione e la Lega Nord castelfranchese sul nuovo luogo di culto islamico. Viene respinta al mittente l'idea di una consultazione referendaria e il Carroccio rilancia la polemica de Crocefisso

In tempo di feste natalizie tiene banco a Castelfranco Emilia il dibattito sull'autorizzazione alla costruzione di un luogo di culto islamico, decisione assunta nelle scorse settimane dall'Amministrazione, con la variante urbanistica approvata dal Consiglio Comunale. In questi giorni è proseguita l'offensiva mediatica della Lega Nord castelfranchese, ferma oppositrici del progetto.

"Nessuno vuole ledere diritti riconosciuti per legge - rilanciano i vertici locali del Carroccio - ma in PD vuole consentire di realizzare la Moschea a Castelfranco Emilia attraverso un'apposita variante agli strumenti urbanistici che, "improvvisamente", trasforma un ambito produttivo in insediamento di luogo di culto. Ma a quanti castelfranchesi il PD concede con tanta facilità un cambio di destinazione d'uso di immobili? Ricordiamo che, sempre all'Associazione Culturale Islamica, già ne aveva concessa una in passato con cui si modificava la destinazione d'uso della sua attuale sede in Via Ripa Superiore 35 da garage ad ufficio formalmente ed in luogo di culto "di fatto", come peraltro confermato sulla stampa dal Direttore della stessa Associazione".

Poi la polemica scivola inevitabilmente su questioni religiose: "A proposito di Costituzione e libertà di culto, ricordiamo che lo stesso PD insieme al suo Sindaco Reggianini, votarono contro ad un nostro ordine del giorno con cui si chiedeva l'affissione del Crocefisso nelle scuole comunali, cosa peraltro prevista da leggi "datate", ma mai abrogate". Clichè inevitabile. Poi una proposta degna di nota, ossia quella di indire una consultazione popolare, una sorta di referendum cittadino per interrogare i cittadini sull'opportunità o meno di concedere la realizzzazione di quel luogo di culto alla Comunità Islamica di Castelfranco.

Ma l'Amministrazione Comunale stronca l'idea sul nascere:  "Per quanto poi riguarda la richiesta di consultazione referendaria per la possibilità di destinazione di un’area a luogo di culto, si tratta di materia di evidente profilo costituzionale che certo non può essere oggetto di referendum comunale”, scrive Reggianini e Cocchi Bonora, che poi non disdegnano di rinverdire la polemica. 

Relativamente alla pretesa rappresentanza della sensibilità cattolica da parte degli esponenti della Lega Nord di Castelfranco Emilia, il Sindaco Stefano Reggianini e il Vicesindaco Maurizia Cocchi Bonora rispondono citando le parole dello stesso Papa Francesco, ricordando il suo invito a "colmare le diseguaglianze tra persone e gruppi che convivono in una determinata regione o in un determinato contesto storico-culturale soprattutto nel rispetto dei diritti alla vita e quello alla libertà di religione", garantendo "politiche efficaci che promuovano il principio della fraternità, assicurando alle persone, eguali nella loro dignità e nei loro diritti fondamentali , eguali diritti, affinché ciascuno abbia l’opportunità di esprimere e di realizzare il suo progetto di vita”. “Non si tratta di falso buonismo per raccogliere consensi da parte dell'Amministrazione, ma di atto di giustizia e piuttosto, da parte della Lega Nord,  si tratta di evidente discriminazione rispetto ai diritti costituzionali universalmente riconosciuti, per raccogliere consensi", concldono gli amministratori di Castelfranco.

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