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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Centro rimpatri a Modena, Muzzarelli: "Se si fa servono rispetto diritti e legalità"

Il sindaco ancora in attesa di comunicazioni dal Ministero, ma pone quattro condizioni per la riapertura della struttura ex-CIE

"Ancora non ci risultano comunicazioni formali da parte del ministero dell'Interno". A parlare è Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena: le sue dichiarazioni arrivano dopo le parole di Gerarda Pantaleo, prefetto e capo del dipartimento libertà civili e immigrazioni della Camera che, in audizione, ha confermato che fra i 10 luoghi individuati dal ministero dell'Interno per ospitare i Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) c'è anche l'ex Cie di Modena. 

Il primo cittadino modenese rinvia ogni commento a quando ci saranno atti formali: "Come già detto in Consiglio comunale a metà marzo, per noi sono quattro i parametri alla luce dei quali valutare ogni ipotesi: garanzia assoluta del rispetto dei diritti umani e della dignità delle persone, che deve poter essere controllata anche dalle istituzioni del territorio; garanzia che negli eventuali centri sia impiegato personale qualificato e che non sia in nessun modo sottratto ai corpi dello Stato impegnati nella protezione dell'ordine pubblico sul territorio; che anzi i Corpi dello Stato della Provincia siano rafforzati in uomini e mezzi; che il miglioramento delle misure di prevenzione e repressione dei fenomeni illegali riconducibili all'immigrazione sia accompagnato da un ulteriore impegno, anche finanziario, su accoglienza e integrazione. Lì eravamo e lì stiamo. Sicurezza, legalità, rispetto e dignità di ogni persona". 

In audizione, Pantaleo aveva ribadito l'istituzione di un gruppo di lavoro per l'individuazione delle località in cui far sorgere i nuovi centri, impegnandosi per il potenziamento di strutture già esistenti. "Siamo in attesa dell'ok formale da parte delle regioni. Sono prime ipotesi per cominciare a raccogliere le reazioni dai territori".

(DIRE)

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