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Muzzarelli bis nel 2019? “Se utile per il centrosinistra..."

Nel tradizionale incontro natalizio con la stampa modenese il sindaco traccia scenari futuri per il proprio ruolo. "Uscirò di scena prima di puzzare, ma non ho ambizioni personali". E sulla città: "Stiamo impostando un impianto molto ambizioso"

"Sarò utile per il secondo mandato se il centrosinistra mi riterrà utile, altrimenti no. Mio padre mi ha insegnato una cosa molto importante: 'Impara sempre che bisogna uscire di scena il giorno prima di puzzarè, diceva. Mio padre era un tipo crudo, ma chiaro. Quindi, cercherò di non puzzare mai". Il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, affronta pubblicamente oggi il tema del suo possibile secondo mandato alla guida del Comune di Modena, dal 2019 in poi. Parlandone alla conferenza stampa di fine anno alla galleria Europa del Comune, cerimonia alla quale mancano tra gli altri, ma non è la prima volta, sia la presidente del Consiglio comunale Francesca Maletti (agguerrita avversaria di Muzzarelli alle primarie 2014) sia il segretario cittadino Pd Andrea Bortolamasi (a casa con la febbre), Muzzarelli manda qualche messaggio, anche se per l'occasione il suo partito non lo cita mai direttamente. 

"Il mio impegno- continua il sindaco e presidente della Provincia- è a Modena e per Modena, punto. Dopodichè, il centrosinistra è il mio riferimento. Io rimango finchè sono utile al centrosinistra e alla città. Siccome non ho ambizioni personali, e siccome non mi faccio tirare la giacca da nessuno, faccio quello che serve per Modena". Già dopo l'esito del referendum del 4 dicembre il sindaco, criticato qua e là nel partito per il suo mancato profilo attivo per il "si'", aveva garantito il suo "impegno totale" per i modenesi, ma di qui ai prossimi mesi-anni gli scenari potrebbero cambiare più volte. Le ipotesi in campo sono due, al momento: o Muzzarelli e il Pd trovano l'accordo per il secondo mandato in piazza Grande, oppure sarà lo stesso Bortolamasi, al momento nello staff del governatore Stefano Bonaccini, a prepararsi a correre.

Pare che Muzzarelli già l'anno scorso, prima della svolta sui progetti-chiave dall'ex Amcm in giù, avesse confidato ai suoi di provare una certa 'stanchezzà per il lavoro da sindaco-presidente. In questa seconda eventualità (il sindaco cede il testimone), Muzzarelli (nonostante gli annunci) potrebbe candidarsi in Parlamento, prospettiva che, dice chi lo conosce bene, non sarebbe del tutto sgradita all'ex assessore regionale e braccio destro di Vasco Errani durante il sisma emiliano. Certo, è ancora presto, e soprattutto le carte nel Pd a cascata dal nazionale sono a dir poco mischiate, ma appunto Muzzarelli oggi qualcosa concede. 

Si parte dagli eventuali futuri incarichi extracomunali: "C'è ancora troppa gente che non mi conosce a sufficienza, capisco che qualcuno dica 'saresti bravo qua o là'... io ho fatto una promessa e ho detto: sul mio impegno per Modena metto a disposizione tutta la mia esperienza, stiamo impostando un impianto molto ambizioso per la città che ha bisogno di tempo". Ammette il primo cittadino in questo solco: "Abbiamo affrontato gran parte dei problemi, ma non tutti. E penso alle ex Fonderie. Siccome siamo riformisti, ovvero procediamo un passo alla volta verso il futuro, è meglio risolvere i problemi uno per uno, dall'ex Amcm al Sant'Agostino-Estense. Dobbiamo partire col Psc, tra la diagonale e il piano caserme, in generale il recupero delle aree demaniali. E poi ragionare con l'Univeristà, se dovesse convincersi- auspica Muzzarelli- sull'operazione Fonderie". L'importante, insiste Muzzarelli facendo capire insomma che di lavoro per i prossimi anni ce ne sarebbe eccome, "è avere una visione della città".

(DIRE)

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