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Politica Finale Emilia

Maxi allevamento nella Bassa, negato l'accesso ai documenti del progetto

Negato alla consigliera M5S Giulia Gibertoni un accesso agli atti sul caso del maxi-allevamento intensivo tra Finale e Bondeno. Si tratta di documentazione inerente alla ricostruzione post-sisma e quindi non accessibile a tutti

I documenti che riguardano la realizzazione di un maxi-allevamento intensivo tra le province di Modena e Ferrara utilizzando i fondi per la ricostruzione post sisma non possono essere consultati. È questa la risposta fornita dalla Regione alla richiesta di accesso agli atti presentata da Giulia Gibertoni e che riguardava la costruzione di un mega allevamento di polli e maiali che dovrebbe sorgere tra Finale e Bondeno e che ha già sollevato moltissime proteste da parte di animalisti e residenti preoccupati per l’impatto che la struttura avrà sul territorio e sul benessere degli animali che verranno allevati al suo interno.

“È davvero paradossale che proprio mentre l’Assemblea Legislativa pubblicizza il new deal della trasparenza a favore dei cittadini promettendo di rendere pubblici tutti i documenti amministrativi – spiega Giulia Gibertoni - gli uffici della Giunta utilizzino la burocrazia per non scoprire le carte ogni qual volta si parla di ricostruzione post-sisma”.

Nella risposta, infatti, la Regione sostiene, sulla falsariga di quanto riportato in un parere dell’Avvocatura dello Stato, che gli atti che riguardano la ricostruzione del dopo terremoto sarebbero di esclusiva competenza del Presidente di Giunta in quanto Commissario straordinario, e quindi non soggetti al controllo ispettivo dei consiglieri regionali.

“Le promesse e gli impegni presi sulla trasparenza vengono puntualmente offuscate dall'eterna riproposizione di questa lettera che ogni volta che si tocca la ricostruzione, la Regione fornisce in allegato ai consiglieri regionali che vorrebbero capire meglio come si sono spesi e si stanno spendendo questi soldi. A questo punto – conclude Giulia Gibertoni - ci chiediamo cosa bisognerebbe fare per poter ottenere queste carte. Se fossero direttamente i cittadini a richiederli, la Regione sarebbe disposta a renderli pubblici? C’è poi da rilevare che in alcuni casi i dati vengono forniti in deroga e in altri no. Il Commissario dovrebbe dare una regola unica a vantaggio della collettività  verso la massima trasparenza altrimenti questi dinieghi rischiano di far nascere dei dubbi, più che legittimi, che si voglia nascondere qualcosa”.

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