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L'Amministrazione nega lo spazio a Forza Nuova, polemiche a Mirandola

Il Sindaco mirandolese Maino Benatti ha rigettato la richiesta di suolo pubblico per un gazebo informativo al movimento di Roberto Fiore. La motivazione? Divergenze di opinione. Forza nuova va in Tribunale

Sta facendo discutere, ancora una volta, la scelta di negare una porzione di suolo pubblico a Forza Nuova, che a fine febbraio aveva consegnato all'ufficio plateatico del Comune di Mirandola la richiesta di poter installare un gazebo per una giornata di attività divulgativa. Uno dei classici “banchetti” allestiti dai partiti politici per distribuzione di materiale e raccolta firme, che l'Amministrazione ha però deciso di impedire.

A stupire sono le motivazioni messe nero su bianco nella lettera con cui il sindaco Maino Benatti ha comunicato ai responsabili di Forza Nuova il diniego: “Questa amministrazione pur ritenendo il pluralismo di idee ed opinioni un principio fondante della nostra democrazia, non si riconosce assolutamente nelle posizioni assunte dal Movimento in indirizzo, ritenendo di non contribuire in alcun modo, nemmeno tramite la concessione di suolo pubblico nel Comune di Mirandola, alla loro diffusione”. Una posizione pregiudiziale, dunque, nei confronti di un movimento che professa idee differenti da quelle del Pd che guida il comune della Bassa modenese.

Era dunque inevitabile che questa scelta del tutto singolare incontrasse una forte reazione da parte dello stesso movimento di estrema destra, che non solo ha replicato duramente al sindaco Benatti, ma ha anche denunciato il caso alla Procura. “Forza Nuova non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, tanto meno da Sindaci ideologizzati come Benatti. Questa è oltretutto la democrazia del Partito Democratico: libertà di parola solo a chi la pensa come loro, solo a chi è funzionale al loro gioco politico. È una "democratura" quella che sta imponendo la giunta mirandolese, andando sopra le leggi e a ciò che la Costituzione sancisce”.

Intanto dal centrodestra di Mirandola e della provincia è arrivata un'ondata di indignazione per la scelta del Comune, cui sono seguite interrogazioni consigliari e appelli a ritornare sui propri passi. Dall'altro lato del campo, anche qui come d'abitudine, il sindaco Benatti ha incassato la solidarietà della sinistra estrema e dei movimenti antifascisti, che si sono complimentati per il diniego agli “avversari” di sempre. Appoggio al primo cittadino è arrivato anche dai Giovani Democratici (Pd).

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