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Troppi "vecchi" nelle nomine Acer: Trande (Pd) bacchetta il sindaco

Il capogruppo Pd propone di mettere un freno alle nomine fiduciarie: "Sì all'autoproposizione: diamo opportunità ai più giovani meno inseriti e meno considerati nelle stanze che contano"

"Il sindaco ha fatto scelte di alto profilo in cui emergono le caratteristiche di competenza ed esperienza dei designati: tuttavia, rimane il problema dell'apertura di opportunità per i più giovani meno inseriti e meno considerati nelle stanze che contano o che hanno meno relazioni importanti semplicemente perché giovani". Così il capogruppo Pd Paolo Trande in consiglio comunale ha commentato le nomine del cda Acer da parte del sindaco di Modena Giorgio Pighi. Non è la prima volta che Trande tenta, vanamente, di fare largo ai giovani: era già successo nei mesi scorsi con Cambiamo Spa (società di trasformazione urbana del Comune). Con la collega di gruppo Giulia Morini, Trande aveva aperto le candidature a giovani under 40 non raccomandati per la carica di presidente. Per tutta risposta, il sindaco affidò l'incarico al 66enne Massimo Stanzani, ex dirigente comunale.

Secondo Trande, bisognerebbe passare dalle parole ai fatti e dare concrete opportunità ai giovani: "Le barriere all'accesso per i più giovani che abbiano talento, capacità e competenza costituiscono forse uno dei più grandi problemi del nostro Paese - ha dichiarato l'esponente democratico all'Agenzia Giornalistica Dire - Questo problema è presente in ogni ambito e bisogna assumerlo come una vera e propria emergenza. Non per un approccio aprioristicamente giovanilistico perchè questo Paese ha bisogno di dispiegare tutte le sue energie positive e potenzialità se vuole risalire la china della grave crisi economica, sociale e morale in cui si è cacciato". 

Il capogruppo Pd ha proposto di mettere un freno alle nomine fiduciarie, prendendo a modello il Comune di Milano, il quale "ha modificato profondamente il meccanismo di proposizione aprendo alla autoproposizione e senza passare attraverso le forche caudine delle reti amicali, ordinistiche, accademiche, politiche o di altri enti o associazioni". Anche a Modena, dichiara Trande, "bisogna modificare queste norme e consentire a tutti quelli che hanno titoli e merito di proporsi per incarichi e nomine". Una scelta necessaria perché "la politica rimanga nel suo ambito naturale e legittimo delle scelte di programmazione, e non di gestione diretta". 

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