Nuovi manifesti contro i matrimoni gay, ancora bufera su Giovanardi
In città compare una versione modificata dei cartelloni che avevano fatto discutere nei mesi passati, con tanto di atti vandalici e minacce di querele. Il messaggio non cambia, così come la condanna degli avversari politici verso Area Popolare
Sulle plance della città dedicate alle pubbliche affissioni ricompaiono i manifesti contro matrimoni gay ed adozioni, rilanciati dal gruppo del senatore Carlo Giovanardi, uscito dal Nuovo Centrodestra e quindi sotto l'egida di Area Popolare. Non è certo una novità, bensì una versione riveduta e corretta della campagna di affissioni già realizzata lo scorso maggio, che oggi come allora è inevitabilmente destinata a sollevare un polverone mediatico.
In primavera i manifesti erano stato bersaglio di critiche da parte della sinistra e del centrosinistra, nonchè di atti vandalici – come quello pubblicamente rivendicato da una mamma modenese – accendendo il dibattito in città. Non solo. Anche all'estero era rimbalzata l'eco dell'iniziativa dei giovanardiani, a causa dell'utilizzo improprio che si faceva dell'immagine dell'artista tedesco Robert Kneschke, che aveva minacciato querela.
I due papà che spingevano un passeggino con bebè sono quindi spariti dalla nuova grafica, decisamente più retro. I manifesti presentano infatti l'immagine – altrettanto provocatoria – di un'asta di schiavi neri negli Stati Uniti, con un rimando nel testo alla compravendita di bambini, con chiaro riferimento ai discussi temi della stp-child adoption da parte di coppie omosessuali.
Non appena i manifesti sono stati affissi negli spazi del Comune di Modena, è giunta la condanna da parte del Partito Democratico, affidata all'on. Giuditta Pini: "I manifesti affissi oggi nel Comune di Modena firmati dal gruppo consiliare di Area Popolare sono qualificabili con un solo aggettivo: ignobili. Si tratta di manifesti che tendono a seminare l'odio, a favorire la disinformazione al solo fine di cercare una visibilità mediatica del tutto inutile. Da una forza politica come Area popolare non ci si poteva aspettare davvero tutto ciò e penso che il gruppo comunale dovrebbe senza indugio chiedere scusa per un tale atteggiamento. Viviamo in una fase davvero difficile, piena di tensioni in cui è davvero poco utile suscitare paure che non hanno ragione di esistere. Bisognerebbe contribuire ad una discussione serena che non fomenti l'odio e l'integralismo. Questo manifesto va in direzione esattamente opposta. Colgo l'occasione per ribadire l'impegno formale del Partito democratico per arrivare al più presto al traguardo dell'approvazione della legge sulle unioni civili."