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Piano di abbattimento delle nutrie, il Comune di Modena approva la convenzione

Arriva l'ok del Consiglio insieme a una mozione che propone di realizzare progetti formativi alle scuole medie rispetto alla fauna del territorio e ai rischi ambientali e idrici

Via libera del Consiglio comunale di Modena all'adesione alla convenzione tra enti pubblici per il controllo della specie nutria. Nella seduta di giovedì 12 aprile l’Aula ha approvato la delibera illustrata dall’assessore all’Ambiente Giulio Guerzoni con il voto a favore di Pd, Art.1 – Mdp – Per me Modena, FI, Energie per l’Italia e l’astensione del M5s. Insieme alla delibera è stata approvata anche una mozione del Pd, presentata da Carmelo De Lillo, che invita a promuovere una collaborazione fra enti territoriali modenesi e altri soggetti attivi interessati per la realizzazione di un progetto formativo e azioni di sensibilizzazione presso le scuole medie di primo grado finalizzato alla consapevolezza della fauna sul territorio e delle implicazioni di sicurezza ambientale ed idrica (a favore Pd e Art.1 – Mdp – Per me Modena eccetto Marco Cugusi e Vincenzo Walter Stella che si sono astenuti, così come M5s, FI ed EpI).

“La proposta di Convenzione triennale 2018-2020 – ha affermato Guerzoni – ha come oggetto la gestione associata delle misure di contenimento e controllo della specie nutria attraverso la valorizzazione e sviluppo della professionalità degli operatori che già erano stati positivamente impegnati in tale attività. Gli operatori che interverranno direttamente sono cacciatori durante l’esercizio dell’attività venatoria, coadiutori e agricoltori delle aziende agricole, che interverranno o mediante abbattimento con arma da fuoco o con la cattura attraverso gabbie trappola e successiva soppressione”. L’assessore ha spiegato che sono coinvolti il servizio Polizia provinciale ed Affari Generali della Provincia di Modena, quale ente capofila impegnato nel coordinamento dei coadiutori abilitati con la collaborazione degli Atc (Ambiti territoriali di caccia). “I Comuni coinvolti nella convenzione sono 23 – ha proseguito – dovranno concorrere alle spese per il rimborso dei coadiutori e raccogliere e trasmettere alla provincia e agli Atc le segnalazioni. Anche Aipo, Consorzio di Bonifica Burana e Consorzio di Bonifica Emilia Centrale concorreranno alle spese. Modena, dal punto di vista economico, concorre con una quota di 3.900 euro, leggermente in calo rispetto a quella della precedente convenzione (4.500 euro). Altri soggetti interessati sono Ade Federazione provinciale Coldiretti, Cia Confederazione Italiana Agricoltori della provincia di Modena, Confagricoltura Modena, Confederazione produttori Agricoli”.

Guerzoni ha poi ricordato l’approfondimento fatto in Commissione con dirigenti e tecnici del settore Ambiente  rispetto alla specie nutria: provenienza, assenza di predatori naturali, riproduzione, mortalità, insediamento e presenza invasiva, implicazioni dannose all’agricoltura e all’ambiente naturale, con particolare riferimento alla sicurezza idraulica. “Fino al 2014 – ha ricordato – la nutria era considerata fauna selvatica e rientrava nei piani di controllo della Provincia. Il quadro normativo però, dal 2014 al 2016, è cambiato”, ha precisato. “La nutria è stata esclusa, al pari di talpe ratti e topi dalla fauna selvatica trattandosi di specie esotica ed invasiva e viene demandata ai Comuni l’attivazione dei piani di controllo degli animali invasivi”. Guerzoni ha quindi spiegato che la Regione ha approvato nel 2016 il Piano regionale per il controllo della nutria e la Provincia di Modena, ente capofila in virtù dell’esperienza maturata, ha riproposto ai Comuni la sottoscrizione di una convenzione per il controllo della specie nutria.

Presentando l’ordine del giorno, il consigliere De Lillo ha evidenziato che “la proliferazione incontrollata di alcune specie di animali, come anche la nutria, è accertata come causa o concausa di diversi rischi ambientali, idraulici, sanitari e danni alle colture agricole, e sfugge ad ogni regola naturale di controllo a causa della forte diminuzione di animali antagonisti predatori e di cacciatori”. La mozione mira quindi ad affiancare alla convenzione per il controllo della specie nutria una proposta culturale di “approfondimento della conoscenza delle specie selvatiche attualmente diffuse sul territorio modenese, le loro caratteristiche, la loro partecipazione all'ambiente (aspetti positivi e aspetti negativi), i comportamenti che l'uomo deve tenere nei loro confronti al fine di non interferire sulle loro abitudini di habitat ed alimentari, al fine di completare ed integrare tutte le informazioni che giungono ai cittadini, tramite i mezzi di comunicazione, soprattutto presso bambini ed adolescenti”. Il documento, quindi, chiede di mettere allo studio con i vari soggetti interessati (Ufficio scolastico provinciale, Coordinamento dei comitati genitori, Associazione Città e scuola, Servizio Polizia Provinciale e Politiche Faunistiche, Atc Mo2, Legambiente, Ceas, Quartieri, Comune di Modena e Unione dei comuni Area Nord) e con il coinvolgimento delle scuole medie di secondo grado, “progetti tecnico-culturali, come ad esempio percorsi di alternanza scuola-lavoro o itinerari scuola città, volti alla conoscenza, all’osservazione ed al monitoraggio sul campo delle varie specie animali selvatiche presenti sul territorio, al fine di poterne mappare la diffusione e contestualmente verificare gli effetti della convenzione per il controllo delle specie”.

Intervenendo prima dell’approvazione della delibera, Marco Chincarini, Art.1-Mdp-Per me Modena, ha osservato che il solo abbattimento contenitivo non risolve il problema delle nutrie. Il consigliere ha quindi sollecitato la costituzione di un tavolo in Regione, competente sull’argomento, "che affronti il tema in modo scientifico, cercando soluzioni alternative, e più risolutive, rispetto all’abbattimento”.

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