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Orti urbani e coltivazione condivisa, arrivano 60 piazzole in città

L’assessora Urbelli ha risposto all’interrogazione della consigliera Baracchi annunciando che, entro l’estate, saranno appontate una sessantina di piazzole dedicate

Sarà realizzata nei mesi dell’Expo 2015, dedicato al cibo, la prima esperienza di orti urbani a Modena, che già vanta una lunga tradizione in fatto di orti per anziani. Entro l’estate, il Comune appronterà oltre una sessantina di piazzole in un’area verde in zona San Cataldo, ciascuna dell’estensione di 20 - 25 metri quadrati, destinate esclusivamente alla coltivazione di prodotti ortofrutticoli biologici che saranno assegnati per finalità ricreative, didattiche e culturali. A queste se ne aggiungeranno alcune più grandi per sperimentare la coltivazione condivisa.

Lo ha affermato l’assessora alle Politiche sociali del Comune di Modena Giuliana Urbelli nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 30 aprile rispondendo all’interrogazione dei consiglieri Grazia Baracchi e Tommaso Fasano del Pd, trasformata in interpellanza, in merito al Regolamento sugli orti urbani. L’assessora ha spiegato che “sul progetto stanno lavorando i settori Welfare, Ambiente e Lavori pubblici” e che “i Servizi sociali stanno preparando il Regolamento per l’assegnazione degli orti urbani raccogliendo esperienze di altri comuni simili al nostro. Tra non molto verrà sottoposto al Consiglio comunale dando seguito alle indicazioni dell’ordine del giorno approvato – ha proseguito – e gli orti saranno aperti anche ai giovani senza limiti di età e saranno ispirati a ai principi dell’agricoltura biologica”.

Urbelli ha infine chiarito come “seguendo un criterio di fattibilità” e “considerando che gli orti per anziani sono una realtà molto sentita con pochi spazi liberi”, si sia valutato di realizzare nuovi spazi da assegnare con un nuovo regolamento piuttosto di andare a modificare “l’importante esperienza degli orti per anziani, che abbiamo ritenuto di mantenere nella stessa logica pur facendo un lavoro di rivisitazione del rispettivo regolamento che, a sua volta, passerà in Consiglio”.

Marco Chincarini di Per me Modena ha chiesto il perché di due regolamenti: “Capisco che ci sono progetti portati avanti già da tempo con alcune associazioni, ma oggi si parla di orti urbani non di orti per anziani e ritengo che il progetto su questi ultimi vada ampliato”. Per il consigliere, inoltre, “in città non c’è stata una ampia discussione sul tema”. Tommaso Fasano del Pd ha precisato che “nel momento in cui arriveranno in Commissione consiliare i due regolamenti ci sarà la possibilità di fare le dovute osservazioni e valutazioni; bisogna arrivare a un momento di ridiscussione. Gli orti attualmente esistenti – ha aggiunto – sono molto attivi e sono per Modena un motivo di orgoglio”.

Nella replica, la consigliera Baracchi si è detta soddisfatta: “Gli orti sono occasioni di incontro, di discussione e di vita sociale, hanno fatto storia a Modena”, ha affermato. “Oggi emergono nuovi bisogni e nuove sensibilità, quindi è corretto iniziare a discutere di questi e dedicarvi nuovi spazi. Metteremo insieme nuove pratiche e nuove idee con antichi saperi – ha concluso – un ottimo connubio”.

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