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Marcia e preghiera contro l'aborto, il capogruppo Pd: “Fondamentalisti intolleranti”

Paolo Trande si scaglia contro la manifestazione che ha portato alcune decine di esponenti delle associazioni cattoliche in Piazza Grande sul tema della "vita nascente". Ed ironizza sulla festa dell'Annunciazione: "Una barzelletta"

A Modena sopravvive uno “sparuto gruppo di fondamentalisti”, che nel “pieno dell'intolleranza e dell'integralismo”, che da anni “mette su uno spettacolo inqualificabile e rivoltante”. E' questa la sintesi del pensiero del democratico Paolo Trande, capogruppo Pd in Consiglio Comunale a Modena, a fronte della manifestazione di ieri pomeriggio, che ha portato in Piazza Grande alcune decine di manifestanti dei gruppi cattolici cittadini, insieme al responsabile della Pastorale Familiare della Diocesi, don Maurizio Trevian.

Il tema è quello ormai noto, nei confronti del quale già altre volte non sono mancate le polemiche, ovvero la mobilitazione contro l'aborto (circa 1.600 i bambini abortiti ogni anno a Modena ndr). La manifestazione di ieri per la “vita nascente”, in occasione della festa dell'Annunciazione ha scatenato l'ira di Trande, così come accaduto in passato con le veglie di preghiera coordinate dalla Comunità Papa Giovanni XXIII davanti al Policlinico di Modena, che dal 200 ad oggi si sono ripetute ben 700 volte.

“Un gruppo di associazioni e sigle ultra-cattoliche, con icone preoccupanti che riproducono aquile imperiali, cuori vandeani e melense famigliole da cartoon, insceneranno (sic) a Modena una marcia per "la vita nascente" – scrive Trande su Facebook - Naturalmente se non ci sono problemi di ordine pubblico e/o chiare violazioni di leggi nel messaggio ognuno è libero di manifestare per qualsiasi ragione, per quanto assurda possa essere. In questo caso siamo proprio lì. Siamo nel pieno della intolleranza e dell'integralismo di chi vuole riproporre uno scontro ideologico, manicheo e falso, tra abortisti e antiabortisti. Tra difensori della vita, loro, e assassini, noi che difendiamo il diritto alla autodeterminazione delle donne”.

“Sono gli stessi che da anni mettono su quello spettacolo inqualificabile e rivoltante che è il presidio davanti al Policlinico di Modena, scrutando con occhiate feroci e disumane tutte le donne che quella mattina, magari per ragioni diverse, varcano la soglia di quell'ospedale – prosegue il consigliere democratico - E' desolante vedere riproporre una contrapposizione fuori dal mondo e fuori dalla storia dell'occidente. Sono gli stessi che in questi giorni si scagliano contro il fondamentalismo e il radicalismo islamico, che chiedono la guerra contro la barbarie dell'ISIS o Qaedista ma che non esistano a riproporre in casa nostra scontri ideologici superati da tutti i cittadini di buon senso, liberi e liberali, credenti e non credenti”.

Nessuno sconto, dunque, nelle parole del laicissimo capogruppo Pd, che mette ben in chiaro la sua posizione anti-religiosa anche nella premessa del suo post, ironizzando sulla festa dell'Annunciazione (che la Chiesa annovera tra le sue ricorrenze proprio il 25 marzo, a nove mesi esatti dal Natale), definendola “una barzelletta”.

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