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Modena, il Pd chiede un tavolo permanente contro il neofascismo

Il Partito Democratico di modena ha risposto all'appello dell'Anpi, chiedendo che istituzioni, politica e magistratura si confrontino per fermare i fenomeni ascrivibili all'apologia di fascismo

I parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni e Stefano Vaccari e il consigliere regionale Pd Luca Sabattini hanno partecipato, unici tra le forze politiche invitate, all’incontro promosso stamane dall’Anpi. L'associazione dei partigiani, infatti, aveva chiesto alla politica locale un incontro per discutere di come affrontare "il ripresentarsi di forze che si ispirano a ideologie neofasciste e che vogliono organizzare iniziative, manifestazioni o aprire circoli pseudo-culturali nel modenese". 

“Come esponenti del Partito democratico siamo stati, e sempre saremo, al fianco di associazioni come l’Anpi che lavorano per affermare e difendere i valori democratici della nostra comunità. Desta grande preoccupazione l’affermarsi, soprattutto tra i giovanissimi, di idee e modalità di comportamento che fanno diretto riferimento a ideologie che credevamo già abbondantemente sconfitte dalla storia – hanno affermato gli esponenti Pd – E questo senza che vi sia una adeguata risposta sociale di contrasto e condanna: spesso, si registrano piuttosto sottovalutazioni e derubricazione del fenomeno a mero dibattito e confronto delle idee". 

Il Partito Democratico propone dunque che a Modena si costituisca un tavolo in cui siedano tutti i soggetti coinvolti – le istituzioni, i rappresentanti del Governo, i parlamentari di tutte le forze politiche, le associazioni, la magistratura – affinché ci si possa confrontare sulle difficoltà di applicazione della normativa vigente e su una sua eventuale necessità di manutenzione. 

"Ad esempio, come Pd abbiamo già presentato sia alla Camera che al Senato due disegni di legge di modifica della Legge Scelba per vietare la commercializzazione dei gadget di ispirazione fascista e nazista, mentre la Regione Emilia-Romagna ha appena emanato una Legge sulla memoria del ‘900. Bisogna ribadire che l’apologia di fascismo è un reato, e come tale è da trattare. La diffusione di una ideologia neofascista non è espressione della libertà di pensiero, ma propaganda di ideologie che avversano proprio la libertà di pensiero ed espressione".

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