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Antifascismo. Muzzarelli e il Pd contro il Guernica: "Striscione è uno sfregio alla nostra città"

Dura replica dei democratici ai messaggi di solidarietà del collettivo modenese ai giovani arrestati per il pestaggio del Carabiniere a Piacenza

"In un Paese democratico non si onora l'antifascismo con metodi che non si distinguono in nulla da quell'aberrante ideologia". Lo afferma il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli commentando gli avvenimenti degli ultimi giorni. "Non è con la violenza contro le forze dell'ordine - aggiunge Muzzarelli - che si può pensare di affermare i valori democratici di fronte al ripresentarsi sulla scena politica di gruppi e movimenti che si richiamano al fascismo, che non nascondono idee di matrice razzista e hanno atteggiamenti discriminatori. Dispiace vedere che anche a Modena ci sono gruppi che appoggiano e difendono chi sceglie questi metodi e non è nuovo ad azioni violente contro le forze dell'ordine, come ben sanno gli operatori della Polizia municipale"

Il riferimento è al manifesto esposto nei giorni scorsi davanti al cinema Cavour, occupato da ormai molte settimane. "Lorenzo, Giorgio, Mustafa liberi subito. L'antifascismo non si arresta", aveva infatti scritto il collettivo con riferimento ai tre giovani arrestati per il pestaggio del 10 febbraio scorso ai danni di un carabiniere negli scontri avenuti a Piacenza.

Un chiaro incitamento alla violenza che non è andato giù al Partito Democratico, come ha sottolineato la consigliera comunale Caterina Liotti: “Lo striscione a firma del Guernica che esprime solidarietà ai compagni arrestati per il violento pestaggio del carabiniere di Piacenza è uno sfregio sulla nostra città, Medaglia d’oro della Resistenza. Noi non ci stiamo e condanniamo fermamente ogni forma di violenza. Pensiamo che non si possa concordare con chi giustifica violenze, in nome dell’antifascismo militante, e poi pretende di candidarsi a gestire spazi sociali e culturali che vedono nelle forme di violenza proprio la loro massima contraddizione".

"In questi 70 anni di vita Repubblicana non abbiamo dato mai nessuna delega nella lotta all’antifascismo. La nostra città è piena di segni concreti della nostra pratica antifascista nella trasmissione dei valori democratici e non violenti: vie, parchi, steli, che ricordano i protagonisti  e le protagoniste della lotta di Liberazione e politiche culturali ed educative attive nel diffondere la conoscenza delle atrocità della dittatura fascista - ha aggiunto la consigliera dem - Sono ben altre le forze politiche da additare per gli atteggiamenti ambivalenti, se non accondiscendenti e complici verso pratiche violente, discriminanti e razziste con cui il fascismo aveva negato ogni libertà".

Gli attivisti del centro sociale modenese, insieme ad altri provenienti da tutta la regione e ai SI Cobas, hanno dato vita anche questa mattina ad una nuova manifestazione davanti al carcere delle Novate dove i giovani antagonisti sono reclusi. Circa 150 persone hanno manifestato, ma questa volta non si sono avuti contatti fisici con le forze dell'ordine inviate a presidiare la zona.
 

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