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Il Pd al lavoro per allegare le intese su Muzzarelli: "Da soli non si vince"

I dem modenesi si preparano alla campagna elettorale, con l'impellente necessitò di guardare sia a sinistra che alle esperienze civiche per recuperare quanti più voti possibili

Da soli non si vince (più) di sicuro, ma anche quello che rimane o che sarà della "coalizione di centrosinistra" va allargato "a tutti quelli che non vogliono consegnare la città a Lega, Giovanardi, Forza Italia o ai 5 stelle". In questo senso, arriverebbero già "segnali" civici da "pezzi delle associazioni" meno rumorosi dei comitati ostili, ma comunque utili. O "segnali" di elettori o ex elettori M5s delusi, ma che guardano a sinistra. L'importante è che "non ci siano veti", da nessuna parte: del resto, anche "la contrattura" delle primarie 2014 che lacerarono il partito "è stata rimarginata". 

Il Pd a Modena avvia la macchina per accompagnare alle elezioni amministrative di primavera il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, al lavoro da mesi sulla sua ricandidatura nonostante i mal di pancia a sinistra dei dem. In conferenza stampa il segretario comunale Andrea Bortolamasi e il capogruppo Fabio Poggi assicurano di non voler anticipare la campagna elettorale, ma la road map è tracciata: se già da alcune settimane si stanno riunendo i Forum cittadini, da sabato si aprirà un pacchetto di iniziative (incontri serali, banchetti, riunioni) con lo stesso Muzzarelli, i consiglieri comunali e i rappresentanti dem nelle istituzioni, in vista della festa dell'unità di primavera e della "conferenza programmatica" di febbraio. 

Saranno le elezioni più complicate per chi ha governato Modena negli ultimi 70 anni? "Le prossime elezioni sono sempre le più difficili", prova a sdrammatizzare Poggi mentre Bortolamasi ammette che "è complicata, sentiamo il peso della responsabilità". 

Si parte dal contesto nazionale col timore delle primarie a inizio marzo, manifestato anche dal governatore Stefano Bonaccini e dai vari segretari provinciali dell'Emilia-Romagna, ma si arriva presto alla città, dove lunedì scorso l'assemblea dem ha lanciato senza astensioni Muzzarelli, che pure a suo modo ha 'parato' gli alleati a sinistra sul candidato ("Se c'è qualcuno meglio di me, mi faccio da parte"). Poggi stringe su Muzzarelli: "Perchè ancora Gian Carlo? Perchè con lui reinventiamo pezzi e spazi importanti della politica cittadina. Capiamo poi che 'il percepito' sia anche molto diverso, ma la città si muove". 

Sulle possibili alleanze civiche a parte i comitati critici o novità come "Modena volta pagina", poi, il capogruppo suggerisce il bacino "del controllo di vicinato, dei cittadini che sulla sicurezza collaborano".

Restando tra gli alleati ora a palazzo, tocca a Bortolamasi riaprire ad Mdp e al suo consigliere Paolo Trande: "Negli ultimi mesi c'è stato dialogo con loro in Consiglio. Qui c'è un margine per ricominciare un percorso comune dentro il centrosinistra. La base delle alleanze è il programma, senza veti". Stessa musica per Poggi, che 'archivià i malettiani (la corrente cattolica che alle primarie 2014 sosteneva l'attuale presidente consiliare Francesca Maletti): "Tutto rimarginato, Muzzarelli poi ha diritto a un secondo giro".

(DIRE)

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