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"Fauna stremata, sospendere la stagione venatoria", duello tra Regione e WWF

Per gli animalisti è "inaccettabile consentire la preapertura della caccia" a seguito di un'estate siccitosa e costellata di incendi boschivi. Ma l'Emilia-Romagna replica: "Specie cacciabili non sono in sofferenza"

"Dopo un’estate eccezionale per caldo, siccità e incendi, le Regioni italiane, senza che il ministero dell’Ambiente intervenga, danno il via libera come se nulla fosse successo ai cacciatori, per completare la mattanza della fauna selvatica, messa a durissima prova dal caos climatico e dai ladri di natura che hanno dato alle fiamme ampie zone dell’Italia, prendendo di mira in particolare le aree protette, che dovrebbero essere zone sicure per gli animali".

È questa la posizione del Wwf, che avrebbe voluto il rinvio di almeno un mese della stagione venatoria e che si batte da tempo contro le doppiette. "Anche la Regione Emilia-Romagna ha deciso purtroppo per un comportamento irresponsabile, con la decisione di non modificare i calendari venatori – spiega il delegato regionale del WWF Italia – Quella stessa Regione che ha chiesto per tempo lo stato di calamità per la grande siccità di questa estate ritiene che la stessa siccità non sia un buon motivo per togliere ai cacciatori il loro passatempo preferito. La strage “sportiva” non si può fermare, nemmeno nelle condizioni più estreme”.

La replica è arrivata proprio da Modena, con l'assessore regionale Simona Caselli presente all'incontro con i rappresentanti delle associazioni venatorie, agricole e dei soggetti interessati per un momento informativo. "Non sottovalutiamo il problema evidente dello stress della fauna dovuto al caldo e alla siccità ma, come Regione Emilia Romagna, abbiamo ritenuto di non fare modifiche rispetto alla preapertura in quanto sui nostri territori le specie comprese non sono in sofferenza e gli orari sono già ridotti”, ha spiegato la Caselli.

L'apertura della stagione venatoria è prevista per domenica 17 settembre ma, come ha anticipato l'assessore, la Regione “sta valutando se rimandare a dicembre l'apertura per alcune specie stanziali per le quali anche gli stessi cacciatori hanno segnalato situazioni di difficoltà”.

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