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Carcere di Sant'Anna, anche la politica pronta a scendere in campo con i sindacati

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

La situazione al carcere di Modena resta allarmante, con la quasi totalità dei sindacati a richiedere in maniera sempre più decisa l’adozione di dovuti provvedimenti amministrativi. Gli eventi critici sono sempre all’ordine del giorno - la scorsa settimana un detenuto resosi responsabile di fatti penalmente gravi, è stato tratto in arresto con convalida in direttissima - le aggressioni e le risse continuano, l’incolumità del personale è sempre a rischio ed il clima lavorativo resta tesissimo.

In questo contesto, per le sigle maggiormente rappresentative della categoria dei poliziotti penitenziari, alcune iniziative andate in scena nelle ultime due settimane all’interno della struttura modenese, sono apparse decisamente inopportune e, di questo, saranno informati i vertici dell’Amministrazione Centrale con corrispondenza di parte.

A giorni, è dato sapere che anche esponenti politici di primissimo piano, porteranno la questione del Sant’Anna alla ribalta parlamentare, non escludendo iniziative in grado di supportare le rivendicazioni sindacali. Numerosi risultano, infatti, i politici che negli ultimi giorni hanno voluto prendere coscienza diretta delle problematiche che investono il Sant’Anna: tutti hanno rappresentato la propria preoccupazione, garantendo il proprio immediato impegno al fine di contribuire alla risoluzione delle rivendicazioni sindacali, ritenendo legittime le richieste di dovuti provvedimenti.

L’Amministrazione Penitenziaria affronterà quanto prima l’annoso problema ed in questo, la quasi totalità dei sindacati (pari all’88% della rappresentatività nazionale, avendo altra O.S. rivisto la propria posizione nonostante avesse partecipato al sit-in in massa dello scorso 6 luglio, all’incontro con il Prefetto e con il Provveditore regionale, condiviso e sottoscritto undici comunicati stampa e altrettante note sindacali tutte rivolte ad evidenziare le criticità e, contestualmente, a chiedere un avvicendamento dei vertici della struttura, facendo – nel frattempo - emergere apprezzamento per l’operato di chi, a parere delle restanti OO.SS., non può ritenersi immune da responsabilità), rivendicheranno tutta una serie di questioni in grado di risaltare le forti doglianze che hanno determinato una grave crisi all’interno del penitenziario modenese.

Ognuno è libero di tutelare chiunque, ma per quanto riguarda la maggior parte dei sindacati dei lavoratori della Polizia penitenziaria la scelta di difendere gli agenti è quella che viene ritenuta la migliore e, al tempo stesso, decisamente la più corretta, considerato che, proprio questi ultimi, sono i primi a pagare le scelte adottate fino ad oggi dai vertici della struttura, nessuno escluso.

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