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Sanità Privata. Presidio per il rinnovo del contratto davanti all'Hesperia Hospital 

Con lo slogan "ContrattoSubito" si è tenuto questa mattina un presidio di protesta di mercoledì delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità privata per rivendicare il rinnovo del contratto di lavoro scaduto da 12 anni

La protesta di questa mattina è stata indetta dai sindacati di categoria Fp/Cgil, Cisl/Fp, Uil/Fpl modenesi e fa seguito allo sciopero dello scorso 28 gennaio.  Il presidio interessa le lavoratrici e i lavoratori delle strutture sanitarie, accreditate e non con il servizio sanitario nazionale, oltre Hesperia Hospital Spa, casa di cura Villa Igea, casa di cura Fogliani, ospedale Villa Rosa, Poliambulatorio chirurgico Modenese, Villa Pineta di Gaiato (Pavullo) e Lega del Filo d’Oro, per quasi 700 addetti complessivi tra infermieri e personale tecnico sanitario, operatori socio-sanitari, amministrativi (è esclusa la dirigenza medica). Queste strutture applicano i CCNL Sanità Privata di ARIS (Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari) e AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata). 

Spiegano dal sindacato: "Il Contratto Nazionale di Lavoro è scaduto nel 2007, vale a dire da ben 12 anni. L’ultimo rinnovo contrattuale normativo risale al 2005 e al 2007. Tutto ciò nonostante il “mercato della salute” sia significativamente garantito dall’accreditamento pubblico.  Queste aziende hanno continuato a fare utili anche in questi anni, ma dal 2007 negano il rinnovo contrattuale ai loro dipendenti. Utili che in pochissime occasioni hanno visto tra l’altro il doveroso riconoscimento ai dipendenti come produttività. I lavoratori e le lavoratrici della sanità privata rivendicano un giusto salario e la valorizzazione professionale. "

"Le imprese della sanità privata si rifiutano di rinnovare il contratto - continua CGIL Modena - vorrebbero addossare il costo del rinnovo al servizio pubblico chiedendo il rinnovo delle convenzioni: questo è inaccettabile perché nel corso degli anni avrebbero dovuto predisporre le risorse per il rinnovo del contratto e non solo distribuirsi gli utili.  I lavoratori della professioni sanitarie pagano di tasca propria quote consistenti di iscrizione agli ordini professionali, estesi purtroppo dalle ultime normative, così come pagano i corsi obbligatori di aggiornamento. E questi costi non sono fermi alle quote del 2007, così come non lo è il costo dei beni e servizi.  "

Per poi concludere: "I lavoratori della sanità privata offrono prestazioni fondamentali e specializzate: sono gli infermieri, i fisioterapisti, gli operatori socio sanitari, i tecnici, i radiologi, psicologi, logopedisti e altri professionisti ancora che assistono e curano i pazienti nei reparti, negli ambulatori, nelle palestre tutti i giorni. E lo fanno con difficoltà sempre maggiori: sono in pochi perché il personale assente non si sostituisce più mentre i pazienti aumentano, la qualità del servizio spesso è lasciata all’iniziativa personale, mancano percorsi di crescita professionale e aumenta la precarietà.  Il settore merita servizi di qualità e prestazioni efficaci e i lavoratori stanno lottando per chiedere un salario dignitoso, regole, trasparenza e investimenti adeguati per essere messi in condizione di lavorare meglio. "

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