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Primarie Pd, la mail con il ricorso della Maletti si perde nel web

Nella casella di posta elettronica dei garanti regionali del Pd non c'è ancora traccia della documentazione inviata da Francesca Maletti sul contestato voto delle primarie modenesi. I Garanti mettono le mani avanti: "Non potremo essere puntuali come quelli cittadini"

Sembra essersi smarrito nel web il ricorso presentato al Comitato regionale di garanzia del Pd dalla candidata renziana Francesca Maletti sul voto degli stranieri e in attesa di vedere il materiale il presidente Valerio Armaroli anticipa una valutazione: "Non potremo mai essere puntuali come Modena". Si tinge di giallo la vicenda del ricorso presentato da Francesca Maletti, la candidata renziana di Modena, sconfitta alle primarie da Giancarlo Muzzarelli, alla Commissione regionale contro la decisione dei garanti provinciali di mantenere valido il voto al seggio dedicato agli stranieri, che secondo Maletti sarebbe stato pilotato proprio da Muzzarelli. 

Del ricorso, infatti, spedito via mail, dal comitato elettorale della Maletti, sabato 15 alla Commissione regionale, i garanti non avrebbero ancora preso visione e interpellato dalla Dire lo stesso Valerio Armaroli, presidente della Commissione di garanzia ammette di non aver ancora visto il materiale, e di aver "chiesto qualche giorno fa alla segreteria", che avrebbe riferito di "non aver ricevuto la mail" , definendo anche la cosa "un po' strana". Il ricorso di Maletti si riferisce alla sentenza del Comitato di garanzia provinciale del Pd di Modena in relazione al seggio due delle primarie, su cui i garanti modenesi, pur evidenziando alcune criticità e scorrettezze", nella gestione del voto hanno ribadito "l'esito, confermando la proclamazione di Gian Carlo Muzzarelli".

Per Armaroli, in ogni caso, una volta preso possesso del materiale i garanti "valuteranno che tipo di istruttoria ci viene richiesta", e la Commissione verrà convocata in tempi brevi, probabilmente lunedì, perchè "la questione è rimasta a bollire anche troppo tempo", e bisogna "chiudere questa storia in un modo o in un altro". Il presidente, pero'', in merito all'azione che la Commissione intraprenderà nel valutare la decisione dei colleghi modenesi e ad un possibile ribaltamento della sentenza sembra mettere le mani avanti: "Cercheremo di capire che cosa ha fatto Modena", spiega "e voglio fare un gesto di modestia", anticipa Armaroli, visto che "non potremo mai essere puntuali come è stata Modena, perchè chi era lì e ha vissuto la cosa certo ne sa più di noi". (DIRE)

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