rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Caduti in Guerra / Viale Martiri Libertà

Manovra Monti: se il Comune piange, la Provincia certo non ride

Punto interrogativo sul destino delle competenze di viale Martiri, tagli da 5 a 12 milioni di euro, stop ai progetti pluriennali e un "travaso" di dipendenti che difficilmente si tradurrà in un reale risparmio per i cittadini

"La preoccupazione che ho sempre esternato sull'abolizione delle province è quanto mai concreta: chi si occuperà di viabilità e ambiente?". Questa la riflessione fatta stamattina dal Sindaco di Modena Giorgio Pighi a margine di una conferenza stampa di commento ai contenuti della Manovra Monti. Il primo cittadino geminiano si è interrogato sul destino delle grandi competenze provinciali: "La manovra ha toccato gli organi, ma non ha messo in ordine le funzioni - ha osservato Pighi - Per lo stato centrale c'è un grande risparmio nell'affidare certi ambiti agli enti locali, ma i Comuni devono avere le risorse per potere affrontare certi impegni". Tra le competenze di viale Martiri spicca la gestione degli immobili delle scuole superiori: "Una decina di anni fa, la proprietà di questi complessi è stata affidata alle province - ha ricordato il Sindaco - Se verranno retrocesse, i lavori di manutenzione e ristrutturazione diventeranno un ulteriore appesantimento: per il Comune, dal punto di vista scolastico, una cosa del genere significherebbe il raddoppio dell'utenza".

COMPETENZE - Abolito l'organo, non si sa ancora che fine faranno le funzioni della Provincia: il decreto firmato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano prevede entro il 30 aprile una legge per la definizione delle competenze, ovvero cosa verrà assegnati a Regione, comuni, associazioni e/o unioni dei comuni. Poi, dovrà essere emanata una legge ordinaria che dovrà prevedere un termine in un cui avverrà la decadenza delle province, quale nuova architettura entrerà in vigore e quali meccanismi ci saranno per l'elezione del nuovo consiglio provinciale e del presidente. Tutto questo durerà fino alla sparizione definitiva delle province che avverrà mediante legge costituzionale. 

TAGLI - A livello di soldi, se il Comune piange, la Provincia certo non ride: il decreto Monti prevede tagli dei trasferimenti alle province per un importo pari a 415 milioni di euro a livello nazionale. Per Modena, la forbice sull'ipotetico ammanco è molto ampia: si va da un minimo di 5 milioni di euro a un massimo di 12-13 milioni nel caso dovesse venire meno anche la compartecipazione Irpef. Come anticipato la settimana scorsa, viale Martiri ha deciso di rinviare a gennaio l'approvazione del bilancio in attesa dei provvedimenti del Governo (il blocco dell'approvazione è stato deciso nella giornata di ieri): il Presidente Sabattini ha sottolineato come questa manovra azzeri di fatto gli investimenti per il nuovo anno che, tradotto in concreto, significherebbe meno lavoro in opere pubbliche per le imprese modenesi e posti di lavoro ad alto rischio.

LAVORATORI DIPENDENTI - Se l'indotto è già oberato dalla crisi, diverso è il discorso per i dipendenti della Provincia: quelli a tempo indeterminato sono nella la situazione forse più sicura, dato che avranno l'unica incertezza del nome dell'ente a cui dovranno sottostare. A seconda delle competenze assegnate dalle nuove leggi sulle competenze, nel caso passassero sotto i Comuni, il trattamento economico sarà praticamente identico a quello provinciale, nel caso invece passassero alla Regione, la retribuzione aumenterà. I dipendenti a tempo determinato legati alla legislatura hanno un contratto che cessa nel 2014, ovvero al momento in cui verrà sciolta l'amministrazione. La legge ordinaria deciderà il decorso degli organi provinciali e allora decadranno anche gli incarichi di quella ventina di persone che operano in viale Martiri con questa tipologia di rapporto di lavoro. Peggio andrà agli incarichi professionali disciplinati da contrati cococo: alla naturale scadenza dell'incarico (che solitamente avviene al 31 dicembre) difficilmente vedranno un rinnovo coloro i quali sono coinvolti in progetti fermi per mancanza di risorse. Non verranno minimamente sfiorati dai tagli i lavoratori coinvolti in progetti europei (per lo più nel campo della formazione lavoro,  agricoltura, sociale e cultura), dato che, essendo finanziati da fondi comunitari, percepiscono risorse certe da enti non colpiti dalla manovra. A Natale la Provincia capirà l'entità dei tagli effettivi e verrà dato l'ok ai progetti per il 2012, mentre verranno accantonati quelli pluriennali: per esempio, nella prima bozza di bilancio era stato previsto un fondo per l'occupazione giovanile dall'importo 500mila euro che, in questa situazione di incertezza, non verrà mai realizzato.

CUI PRODEST? - Alla fine di tutto, l'ipotesi più verosimile e forse anche più italiana, è che cambi tutto perché nulla cambi. L'abolizione delle Province consentirà il risparmio di poco più di 500 milioni di euro (Fonte Cgia Mestre) e il popolo modenese potrà esultare per il risparmio di circa 288mila euro all'anno di indennità netta per tutti i componenti della giunta e di 151mila euro per i consiglieri (qui nel dettaglio la distribuzione dei compensi), ma, con questo scenario, le ricadute sul territorio in termini di occupazione e di mancati investimenti sarebbero tali da frenare ogni entusiasmo.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Manovra Monti: se il Comune piange, la Provincia certo non ride

ModenaToday è in caricamento