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Riorganizzazione province, per Modena le cose si mettono male

Bocciati in commissione gli emendamenti presentati per stabilire l'ordine corretto di quella che, purtroppo per noi, potrebbe essere la Provincia di "Reggio Emilia e Modena"

Maggior numero di abitanti, Comuni, estensione del territorio e precedenza nell'alfabeto. Eppure, nonostante tutti queste caratteristiche, Modena pare sempre più destinata ad arrivare "seconda" nel nome di quella che potrebbe sempre più essere la nuova provincia di "Reggio Emilia e Modena". Nella giornata di oggi, infatti, alla Commissione Affari Istituzionali della Regione Emilia Romagna è stato discusso e approvato quanto deciso nelle scorse settimane dal Comitato delle Autonomie Locali: la nuova provincia avallata vedrebbe la Ghirlandina messa in secondo piano. 

Per ripristinare il giusto ordine delle cose dettato più dalle statistiche e dalla legge (Modena avrebbe potuto fare come la solitaria Ferrara, dato che rispettava a pieno tutti i requisiti), il pidiellino modenese Andrea Leoni ha presentato diversi emendamenti "per scongiurare questa inutile e dannosa bizzarria", emendamenti tutti puntualmente bocciati. "Nessun Consigliere della maggioranza eletto a Modena era presente per supportare le mie proposte che chiedevano il ripristino della normalità storica, alfabetica e di grandezza ossia che la provincia si chiamasse di ‘Modena e Reggio Emilia’ - ha denunciato in un comunicato - Modena poteva rimanere da sola, come ha fatto Ferrara, ma ha giustamente deciso di accettare la fusione con Reggio Emilia che non aveva i parametri per rimanere provincia".

Incomprensibile, poi, il comportamento avuto da Emilio Sabattini e Giorgio Pighi: "Non si riesce però a comprendere perché i nostri rappresentanti al CAL, Presidente della provincia e Sindaco di Modena in testa, abbiano potuto accettare una cosa del genere che solo ad uno sguardo superficiale può essere ridotto ad un fatto di mera toponomastica. In ogni caso la partita non è ancora chiusa - ha evidenziato Leoni - La delibera per il riordino dovrà approdare nell’aula dell’Assemblea Legislativa entro il 23 ottobre per la votazione definitiva. In quella occasione ripresenterò gli emendamenti bocciati e mi aspetto che almeno i rappresentanti modenesi, di qualsiasi colore politico, vogliano votare per chiamare la nuova provincia di ‘Modena e Reggio Emilia’ e non viceversa".

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