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Delocalizzazione in Polonia, la replica di Klaudyna Zablocka

L'esponente del Centro Democratico modenese corregge il tiro dopo l'intervista rilasciata qualche giorno fa, che aveva creato diverse perplessità circa l'opportunità politica di promuovere politiche di delocalizzazione

“Il messaggio che volevo dare non è certamente quello di convincere gli imprenditori modenesi a delocalizzare in Polonia, trasferendo stabilimenti e lavoratori, impoverendo così il tessuto economico locale”. É la stessa Klaudyna Zablocka, candidata alle scorse elezioni comunali nella lista del Centro Democratico di Tommaso Rotella, a chiarire la propria posizione, a seguito delle perplessità scaturite dalla sua intervista.

La 32enne di origini polacche aveva infatti lanciato ai media un progetto economico messo in atto dal Governo polacco, che – buon per loro – ha predisposto forti agevolazioni fiscali per le imprese che intendano delocalizzare e investire sul proprio suolo. “Il significato di un progetto come quello di una No Tax Area a Walbrzych nella Bassa Slesia, ha l'obiettivo, casomai, di spingere le aziende italiane ad ampliare il proprio raggio d'affari – prosegue la Zablocka - fermo restando la loro sede in Italia”.

“In tempo di crisi, infatti, la sfida sui mercati esteri e l'export sono l'ancora di salvataggio che permette a migliaia di imprese di resistere, grazie agli ordinativi provenienti da oltreconfine – chiarisce ulteriormente la candidata del Centro Democratico - La Polonia, dove si vive un clima di grande entusiasmo e crescita sociale ed economica, diventa così uno dei Paesi più adatti per allacciare nuovi rapporti commerciali e, per le realtà industriali più solide, un ottima destinazione per aprire nuovi stabilimenti”.

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