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Appennino: riorganizzazione delle Poste, il caso approda in Parlamento

Isabella Bertolini, Pdl, ha presentato un'interrogazione che dovrà ricevere risposta dal nuovo Presidente del Consiglio Mario Monti: "Non è davvero pensabile che a far le spese di riorganizzazioni e riduzioni del personale siano sempre i cittadini e le imprese della montagna"

In principio era stato il consigliere Pdl Andrea Leoni a denunciare i disagi procurati ai cittadini dalle linee telefoniche a singhiozzo a Piandelagotti di Frassinoro: non potendo certo incolpare un sindaco di centrodestra, Gianni Fontana (primo cittadino di Frassinoro), ha portato il caso in Regione con un'interrogazione. Così farà anche Isabella Bertolini, sempre del Pdl, a livello nazionale: la vicepresidente dei deputati berlusconiani porterà a Roma il nodo della riorganizzazione degli uffici postali dell'Alto Appennino modenese e dovrà ricevere risposta dal nuovo Presidente del Consiglio Mario Monti.

INTERROGAZIONE - Il servizio postale sull'Appennino modenese, così come è stato riorganizzato, è carente e bisognerà intervenire per ripristinarne l'efficienza: questa la sottolineatura della vicecapogruppo del Pdl alla Camera che ha criticato la riorganizzazione del servizio postale nell'Alto Appennino, fra i Comuni di Montefiorino, Palagano, Prignano e Frassinoro. La scelta di trasferire il servizio di smistamento per i territori delle valli Dolo e Dragone concentrandolo solamente a Montefiorino è stata comunicata per lettera ai quattro sindaci interessati solamente pochi giorni prima della decisione. "È evidente - osserva la Bertolini - che il servizio postale deve essere efficiente su tutto il territorio, in particolar modo riguardo a quelle zone già oggettivamente disagiate come quelle del nostro Appennino. Per questo motivo ho deciso di portare la questione sul tavolo del neo presidente del Consiglio, Mario Monti, che è anche il ministro dell'Economia e pertanto competente in materia. Non è davvero pensabile - conclude l'Onorevole - che a far le spese di riorganizzazioni e riduzioni del personale siano sempre i cittadini e le imprese della montagna. In più questa decisione non è stata nemmeno concertata con i primi cittadini di quel territorio".

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