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Alluvione, dopo quattro anni completati i risarcimenti. Tempi più lunghi per la messa in sicurezza

Privati e imprese hanno già ricevuto i contributi. Conclusi 115 cantieri per la messa in sicurezza idraulica, ma siamo solo ad un terzo degli investimenti previsti​. Il punto sui lavori fatti e i progetti in corso

Tutti i danni alle imprese e alle abitazioni rimborsati, conclusi i lavori per le opere pubbliche, 115 cantieri e 30 interventi di messa in sicurezza e difesa idraulica avviati o in corso di progettazione per 83,1 milioni di euro. Ma restano ancora da effettuare opere idrauliche fondamentali lungo Secchia e Panaro.

E’ questa la sintesi di quanto fatto a quattro anni dall’alluvione nel modenese provocata dalla rottura degli argini a San Matteo del fiume Secchia che, tra il 19 e il 20 gennaio 2014, portò all’allagamento di paesi, campagne, abitazioni, imprese e opere pubbliche tra MedollaBastigliaBomporto San Felice sul Panaro nella zona già colpita dal terremoto del 2012.

Lavori realizzati da Regione Agenzia regionale per la Protezione civile e la sicurezza del territorio, con il contributo della Provincia, dei Comuni, congli interventi di Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po) e il supporto delle associazioni e categorie economiche, per aiutare imprese e privati a risollevarsi dopo i danni subiti e per rimettere in sicurezza il territorio.  

“Sono stati risarciti i cittadini e le imprese danneggiate- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- e questo rappresenta il rispetto di un impegno importante ma certamente dovuto, di fronte a persone, imprenditori e lavoratori che anche in questa ulteriore drammatica occasione hanno sempre dimostrato una forza e una tenacia inarrivabili. Inoltre, proseguono i lavori che renderanno l’area più sicura, con importanti interventi strutturali. Siamo infatti consapevoli che una corretta gestione del rischio deve passare attraverso una puntuale pianificazione territoriale e urbanistica, oltre all’aspetto legato alla protezione civile per la gestione del rischio residuo, che va governato nel miglior modo possibile”. 

I rimborsi alle imprese a i cittadini

E’ conclusa l’attività di liquidazione dei rimborsi per i danni alle imprese: sono stati finanziati 348 interventi (256 per industrie e 132 di imprese agricole) per 14,4 milioni (8,7 per l’industria e 5,7 per l’agricoltura) che hanno riguardato 307 imprese a Modena, Bastiglia, Bomporto, Camposanto, Finale Emilia, Medolla, San Felice sul Panaro e San Prospero.

I risarcimenti hanno riguardato danni strutturali alle sedi, riparazione di macchinari e beni strumentali e le scorte dei prodotti. Per le imprese agricole sono stati rimborsati anche danni ai terreni agricoli e per la perdita di reddito legata alle colture alluvionate.

Già lo scorso anno erano state liquidate anche tutte le richieste di rimborso presentate dai cittadini per il ripristino delle prime e seconde case, per un totale complessivo di oltre 22,3 milioni.

In particolare, per il comune di Bastiglia sono stati liquidati circa 14.76 milioni di euro per 1.509 domande, per Bomporto sono stati liquidati circa 6,23 milioni di euro corrispondenti a circa 570 domande e per il Comune di Modena sono stati liquidati circa 1,19 milioni di euro per 87 domande. Inoltre, per Camposanto e San Prospero sono state liquidate 16 domande per un totale di circa 130 mila euro.

I cantieri per la messa in sicurezza idraulica del Secchia e del Panaro e le opere pubbliche

Dall’alluvione del 19 e 20 gennaio 2014 sono stati programmati 145 interventi per oltre 120 milioni di euro: 115 sono i cantieri già conclusi, per un valore di 39,9 milioni di euro equivalente ad un terzo dei fondi stanziati. Nel 2018 partiranno nuovi cantieri, curati dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile e da Aipo, per rendere più sicuro il nodo idraulico del Secchia e Panaro (34 milioni di euro). Sono poi in corso di progettazione altri 18 interventi per rinforzare le difese spondali dei due fiumi e dei principali affluenti e aumentare il livello di sicurezza della cassa di espansione del Secchia, per un investimento di 49,6 milioni.

Restano da realizzare tuttavia opere fondamentali, come la Cassa di espansione del Canale Naviglio, a Prati di San Clemente, la sistemazione di altri tratti di argine lungo entrambi i fiumi e tre significativi interventi di adeguamento della Cassa di espansione del fiume Secchia per ben 18 milioni, tra cui i nuovi argini di Ponte Alto.

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