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Alberi abbattuti lungo gli argini, “É stata violata la legge”

Emilio Salemme, Presidente della Consulta per la Tutela Ambientale del Comune di Modena, mette sotto accusa gli sfalci e gli abbattimenti delle piante per la sicurezza dei corsi d'acqua: "Interventi illegittimi su aree tutelate"

Da un eccesso all'altro. Dal proliferare incontrastato di piante lungo gli argini, con il conseguente intasamento dei corsi d'acqua, ad un abbattimento incontrollato delle aree boschive. E' quanto evidenzia il Presidente della Consulta per la Tutela Ambientale del Comune di Modena, Emilio Salemme, che mette sotto accusa le misure adottate nei mesi successivi all'alluvione dalla Regione Emilia-Romagna.

Al centro del j'accuse di Salemme vi è la normativa sulla tutela delle aree boschive, che secondo l'ambientalista sarebbe stata violata, dando vita ad un “taglio sconsiderato” degli alberi lungo Panaro, Secchia e torrenti. Per la messa in sicurezza del nodo idraulico modenese, la Regione ha infatti disposto profondi interventi di disboscamento, già a partire dall'estate 2014, dalla pedemontana fino alla Bassa.

In diverse località si erano già sollevate proteste spontanee, spesso avanzate dai residenti o dai proprietari di terreni a ridosso dei corsi d'acqua che lamentavano interventi troppo invasivi. Ma la critica di Salemme è più profonda e radicale: E' opportuno chiarire che la Legge, in questo caso il Codice di tutela dei Beni Ambientali (D.lgs n. 42/2004) è stata disattesa – attacca Salemme - Infatti le recenti sentenze di Cassazione penale chiariscono cos'è il concetto legislativo di Bosco, area tutelata dall'art.142 e 146 del D.lgs sopra citato”.

Il Presidente della Consulta fa riferimento alla nozione di bosco, inteso come “ogni terreno coperto da vegetazione forestale arborea, associata o meno a quella arbustiva, da castagneti, sughereti, o da macchia mediterranea, purchè aventi un'estensione non inferiore a 2mila mq, con larghezza non inferiore a 20 metri e copertura non inferiore al 20%". Di fronte a terreni come quello descritto dalla legge, vi è l'obbligo di intervenire solo dopo aver presentato ai Comuni interessati il progetto, poichè “le modificazioni non devono recare pregiudizio ai valori paesaggistici oggetto di protezione”. 

A questa osservazione sostanziale, Emilio Salemme aggiunge poi che le norme sarebbero state violate anche perchè gli abbattimenti sarebbero avvenuti durante il periodo della nidificazione degli uccelli, altro intervento che la Legge proibisce. In buona sostanza, l'ambientalista modenese mette in luce un'iniziativa un po' troppo avventata da parte della Regione – per altro priva, a suo dire, della richiesta di pareri alla Soprintendenza – che sull'onda emotiva e sulle pressioni seguite all'alluvione del gennaio 2014, si è decisamente fatta prendere la mano.

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