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Gigetto, quando tutti prendono posizione e nessuno decide

Disattesi i termini indicati per un ragionamento complessivo e definitivo sul futuro della linea ferroviaria Modena-Sassuolo. Si moltiplicano le posizioni per "salvare" il treno e ammodernarlo, ma la Regione è ancora latitante

Stando a quanto aveva dichiarato lo scorso luglio l’Assessore regionale ai Trasporti Alfredo Peri, entro settembre la Regione avrebbe preso una decisione definitiva sul futuro della linea ferroviaria Modena-Sassuolo. Ma oggi è l'11 di novembre e nulla si è ancora mosso. Così il futuro del Gigetto resta in un limbo non meglio definito al quale, per dirla tutta, non è sicuramente nuovo. Sono infatti diversi anni che si parla di una soppressione della linea o di un suo radicale ripensamento, ma, aldilà delle autorevoli posizioni assunte da tanti politici locali in merito, non si è mai giunti ad una decisione definitiva. Così il servizio procede, fra tagli delle corse e mezzi vetusti, quasi per inerzia.

Se dovessimo fare un superficiale bilancio delle posizioni, verrebbe da dire che è più facile trovare tra Modena e Sassuolo esponenti politici decisamente inclini a mantenere l'operatività della tratta ferroviaria, piuttosto che a sopprimerla. Parlamentari, consiglieri regionali, assessori e consiglieri delle più diverse estrazioni politiche si sono più volte spesi a favore dell'attuale trenino gialloblu. Purtroppo, a prendere posizione sono stati soltanto coloro a cui non spettano realmente le decisioni operative.

Anche su Facebook è recentemente nata una pagina dall'eloquente titolo “Salviamo Gigetto, Sì alla ferrovia Modena-Sassuolo”, che a poco tempo dalla sua creazione viaggia verso i 3mila “like”. La pagina propone un tema abbastanza noto, ossia l'ammodernamento della linea e la sua trasformazione in una metropolitana di superfice più consona gli standard nord-europei. Stessa proposta del capogruppo leghista Mauro Manfredini, che spiega: “La linea frequentata quotidianamente da 2.500 pendolari. Se il problema sono i biglietti non pagati, basterebbe aggiustare le obliteratrici e potenziare i controlli. La sostituzione del servizio ferroviario con l’autobus è inaccettabile. Non si commetta l’errore della Modena-Vignola, la cui soppressione ha creato disagi, traffico, code, smog e incidenti”.

Oltre a Manfredini, anche un altro collega in Regione, il pidiellino Andrea Leoni, ha presentato un'interrogazione all'Assessore Peri, nel quale chiede conto del futuro del treno e dei 56 milioni di euro spesi negli ultimi 15 anni sulla tratta. “Inutile dividersi a priori tra sostenitori da una parte e quelli che la vogliono chiudere la tratta – sottolinea Leoni - Si faccia invece un ‘tavolo’ aperto fra la Regione Emilia Romagna, Provincia di Modena e gli Enti locali interessati per valutare la miglior soluzione possibile alla luce di dati che devono essere oggettivi e incontestabili”.

Resta ora da capire per quanto tempo la Regione e il gestore Tper intenderanno rinviare ogni discorso di merito. A quanto pare l'attenzione è stata dirottata in larga parte su un'altra opera, la bretella stradale Campogalliano-Sassuolo. E il Gigetto continua a fare avanti e indietro, che piaccia oppure no.

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