Salvini sotto casa del sindaco di Novi, insorge il Pd: “Intimidazione abominevole, persona indegna”

Come ampiamente prevedibile, l'arrivo di Matteo Salvini in terra emiliana ha scatenato dure reazioni da parte della sinistra locale. Se a Bologna si sono avute contromanifestazioni degli antagonisti, anche la Bassa Modenese ha visto una reazione indignata alla “passeggiata” che il leade leghista ha effettuato per i paesi terremotati, fra cui Novi di Modena.

Oltre a visitare efdifici diroccati e moduli abitativi in compagnia dei rappresentanti locali del suo partito, Salvini ha sostato anche sotto casa di Luisa Turci il sindaco di Novi di Modena. La provocazione organizzata dalla Lega stava nel sottolineare come la dimora del sindaco fosse già pienamente ristruttirata, a differenza di molti altri immobili del paese danneggiati dal sisma. “Qua la casa c'è – ha detto il leader del Carroccio – mi piacerebbe che ci fosse anche per gli altri. Follia che opo quattro anni ci siano cittadini di serie A e di serie B”.

Lo stesso primo cittadino di Novi ha affidato ad un tweet la prima reazione: “Io al lavoro in Municipio e Salvini a casa mia dalla mia famiglia: una intimidazione abominevole da un soggetto senza dignità”. A farle eco anche il segretario Pd Lucia Bursi: “Una forma di intimidazione mediatica inaccettabile. Salvini, oggi pomeriggio, a Novi, ha inscenato un vero e proprio show, con tanto di telecamere al seguito. Mentre il Pd nazionale dimostrava la sua solidarietà a Salvini per la esecrabile sceneggiata messa in piedi a Bologna dal collettivo Hobo, Salvini si macchiava di una forma di aggressione altrettanto inutilmente violenta nei confronti di un sindaco che, da subito e in tutti questi anni, ha speso tutte le sue energie e le sue competenze al servizio di una comunità gravemente danneggiata dal sisma. Dal segretario nazionale di una forza politica all’opposizione ci aspettiamo critiche, ma di tipo politico. Qui siamo all’intimidazione personale. Vergogna Salvini!”.

Lo stesso pensiero è stato espresso dai sindaci dell'Area Nord, che hanno dichiarato solidarietà alla collega novese: “Una persona come Luisa, che ha gestito l'intera vicenda del terremoto e la riorganizzazione della sua comunità gravemente ferita vivendo direttamente una situazione personale e familiare di grave disagio, anteponendo spesso la sua gente e i suoi doveri istituzionali alla sua famiglia e a lei stessa, non può essere attaccata così vigliaccamente per meschini motivi di campagna elettorale. Questo modo di fare politica è la negazione di come invece la intendiamo noi, dove lo scontro deve essere politico, nel merito delle questioni e non sul piano personale con insulti e comportamenti che sono indegni di chi si assume la responsabilità e l'impegno nobile di rappresentare i cittadini e amministrare la cosa pubblica. La politica è tenere insieme le comunità e non contrapporre violentemente cittadini e istituzioni esasperando strumentalmente i disagi".