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Approvato lo “Sblocca Modena”, obbiettivo densificazione e meno burocrazia

Il Documento di indirizzo passa l'esame del Consiglio comunale. Consentirà modifiche in deroga, previa approvazione dell'Aula, senza necessità di variante urbanistica. Il Comune si impegna ad abbattere i tempi per privati e imprese

Abbattere i tempi dettati dalla burocrazia per la realizzazione di interventi di ristrutturazione edilizia, attraverso l'uso di varianti in deroga, sia in ambito abitativo che commerciale. É questa in estrema sintesi la misura innovativa contenuta nel documento di indirizzo “Sblocca Modena – Riqualificazione e riuso per l’occupazione”, che si propone appunto di abbandonare l'attuale strumento di variante urbanistica per dotarsi di un metodo più rapido.

Le novità riguardano dunque esclusivamente le operazioni di riqualificazione e rigenerazione urbana e del patrimonio edilizio esistente, nonché di recupero di aree dismesse, con esclusione quindi delle aree agricole e di quelle libere in quanto a oggi non oggetto di trasformazione.

“Gli attuali strumenti urbanistici – afferma l’assessora Anna Maria Vandelli – sono ancora quelli degli anni '80 e presentano elementi di rigidità per il privato. Rigidità che sono un ostacolo al riuso del patrimonio edilizio esistente, alla densificazione e alla riqualificazione. In attesa di una più strutturata operazione di modifica di tali strumenti - aggiunge - con l’adozione di un nuovo Piano strutturale comunale (Psc) e di un nuovo Regolamento urbanistico edilizio (Rue), presumibilmente nel 2016, il ricorso al permesso in deroga rappresenta una valida alternativa alle varianti urbanistiche e un’azione concreta per dare avvio a processi di riqualificazione”.

Attualmente, se un privato presenta istanza di variante urbanistica ritenuta ammissibile dagli uffici competenti, l’iter per arrivare alla modifica dello strumento, nella migliore delle ipotesi e senza particolari problemi, richiede non meno di 18 mesi, più facilmente 24 e oltre. Con il ricorso alla deroga previsto in caso di ristrutturazione e riqualificazione dell’esistente, sarà possibile ridurre i tempi di intervento fino a sei mesi, rendendo così concretamente possibili interventi di sviluppo in grado anche di dare sostegno all’occupazione.

Gli interventi in deroga autorizzati dal Consiglio comunale saranno attuati in modo diretto, con permesso di costruire, anche nel caso in cui l’intervento sia assoggettato a Scia. In caso di incrementi di valori derivanti dalla trasformazione concessa, saranno applicate forme compensative, quali contributi straordinari, senza più la necessità di stipulare accordi di pianificazione e con graduazione in relazione agli obiettivi del piano e alle trasformazioni attese, oltre che alle dinamiche di mercato. La destinazione prioritaria dei contributi straordinari sarà quella della riqualificazione urbana e di eventuali infrastrutture delle aree confinanti l’intervento e, nel caso in cui le attività vengano realizzate direttamente dai privati, sarà stipulata apposita convenzione attuativa.

Obbiettivo dichiarato dell'amministrazione è quello di favorire gli interventi di riqualificazione in grado di favorire la qualità urbana, garantendo migliori standard energetici, un miglioramento delle infrastrutture pubbliche e soprattutto che vadano nel senso di una densificazione. Questa la parola chiave per comprendere e attuare il tanto discusso consumo di suolo a “saldo zero”.

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