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Sciopero degli avvocati contro "l'ingiusta" riforma del processo penale

Le novità introdotte con il voto di fiducia del Senato al disegno di legge sulla giustizia trovano la ferma opposizione delle Camere Penali. Modena non fa eccezione e i penalisti si preparano ad incrociare le braccia dal 20 al 24 di marzo: "Vengono ridotti i diritti posti a garanzia dei cittadini"

Dopo la prima approvazione alla Camera nel settembre 2015, oggi la riforma del processo penale ha ottenuto anche il via libera del Senato, grazie al voto di fiducia posto dal Governo. In attesa del ritorno a Montecitorio a seguito delle modifiche apportate da Palazzo Madama, la riforma torna ad essere contestata dagli addetti ai lavori, in particolar modo dagli avvocati dell'Unione delle Camere Penali Italiane.

Per i penalisti, infatti, le novità introdotte nel Codice Penale, in quello di Procedura Penale e nella Legge d'Ordinamento Penitenziario non sono affatto di buon presagio per l'equità dei procedimenti, in quanto "riducono sensibilmente una serie di diritti posti a garanzia dei Cittadini, siano essi vittima di reato o persone sottoposte al processo". Anche a Modena la Camera Penale "Carl'Alberto Perroux" ha espresso tutto il proprio disappunto, confermando la propria adesione all'astensione collettiva dalle udienze e da ogni attività nel settore penale per i giorni che vanno dal 20 al 24 marzo prossimi.

Diversi gli elementi finiti nel mirino degli avvocati. In merito alla sospensione dei termini di prescrizione (fino alla sentenza di appello e comunque non oltre 18 mesi, ndr), la Camera Penale sottolinea come la misura porterà ad "allungare ulteriormente e senza alcuna giustificazione i tempi dei processi, con lesione contemporanea del diritto della vittima a vedere celebrato in tempi rapidi il processo nei confronti del possibile autore del reato, nonché, simmetricamente, del diritto dell’indagato-imputato ad essere giudicato, ed eventualmente prosciolto, in tempi ragionevoli".

Di più larga attualità è il tema dell'inasprimento delle pene per alcuni tra i reati più comuni, come scippi, furti in abitazione o estorsioni, che il maxi-emendamento del Senato ha introdotto. Gli avvocati sottolineano tuttavia che in passato queste scelte non hanno dato esiti positivi e che si tratta quindi di una scelta di "carattere meramente populista". 

In questi mesi di dibattito non sono mancate le proposte dell'avvocatura penalista, che però non sempre hanno trovato nel Governo un interlocutore disponibile. Tuttavia qualche novità positiva è stata introdotta: l'estinzione del reato per effetto di condotte riparatorie, ad esempio, o le nuove regole per la procedibilità a querela di alcuni reati di minor gravità; lo stesso può dirsi per la riforma delle misure di sicurezza personali e per i risultati ottenuti in tema di controllo più stringente sui tempi per l'esercizio dell'azione penale.

Tuttavia, il voto di fiducia ha evidenziato la fretta e i timori del Governo e della maggioranza, lanciando con l'amaro in bocca chi, come le Camere Penali, invocava la possibilità per il Parlamento di essere libero di discutere il merito delle questioni, senza dover piegare le proprie decisioni a logiche “calate dall'alto”.

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