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Acqua inquinata a Cave Rubbiani? Scontro sulle analisi Ausl

Alte concentrazioni fdi ferro e manganese. L’assessore Guerzoni replica alle dichiarazioni degli ambietalisti: “Si fa allarmismo. Anche il documento dell’Ausl esclude sostanze pericolose, ma l’acqua dei pozzi privati non è mai stata a uso potabile”

“Nessuna incoerenza tra quanto detto dal Comune e quanto detto dall’Ausl: l’acqua dei pozzi in via Cave Rubbiani non presenta sostanze tossiche che la rendano pericolosa, ma si tratta di pozzi privati non collegati all’acquedotto, quindi destinati a innaffiare, lavare e a qualsiasi altro utilizzo eccetto quello potabile”.

Lo chiarisce nuovamente l’assessore all’Ambiente Giulio Guerzoni dopo le dichiarazioni di Sabina Piccinini, consigliera della lista civica Nuova San Cesario, ed Emilio Salemme della Lac comparse sulla stampa. Gli ambientalisti avevano infatti puntato nuovamente i riflettori sulle concetrazioni di ferro e manganese che le analisi Ausl di ottobre hanno dimostrato essere sopra la soglia critica.

“Queste dichiarazioni – commenta Guerzoni – rappresentano l'ennesima strumentalizzazione di un’operazione di trasparenza che è stata messa in campo dalle istituzioni e i cui risultati erano già stati resi noti. È inaccettabile che vengano estrapolate parti di documenti pubblici al di fuori del contesto in cui sono inserite con il mero obiettivo di avvalorare le proprie tesi, non confermate dalle valutazioni citate. E il tentativo di stravolgere i risultati per ragioni meramente politiche non fa altro che creare inutile allarmismo”.

L’assessore evidenzia che “la relazione di Ausl e Arpae parla chiarissimo: i pozzi privati di Cave Rubbiani sono idonei per i loro usi, che non comprendono quello potabile. Non si riscontra – prosegue – la presenza di sostanze potenzialmente dannose per la salute umana. Tutti i parametri analizzati relativi a sostanze con rilevanza tossicologica sono risultati conformi ai valori di legge, quindi non ci sono evidenze sperimentali di pericolo. Sono invece risultati presenti due elementi naturali – il ferro e il manganese – che non sono di per sé inquinanti ma, dal punto di vista delle caratteristiche qualitative e organolettiche dell’acqua, in elevate concentrazioni, non rendono idonea l’acqua al consumo potabile. I pozzi privati – conclude – compresi quelli di via Cave Rubbiani, da sempre non sono però pensati per l’uso potabile e l’area è servita dall’acquedotto pubblico che fornisce le necessarie garanzie di potabilità”.

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