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Sfiducia alla consigliera Gibertoni, il M5S alla prova della Rete

I gruppi territoriali e la maggioranza del Meet Up si schierano contro la capogruppo modenesi in Regione: “Venuta meno la fiducia nei suoi confronti”. La democrazia digitale e quella tradizionale alla prova del nove

Ad un anno dalle elezioni Regionali che l'hanno portata a sedere nell'Assemblea di viale Aldo Moro come consigliera capogruppo, la modenese Giulia Gibertoni si trova ad affrontare un calo di consenso “interno”, che presagisce una resa dei conti in casa Movimento 5 Stelle. La Gibertoni, infatti, è stata raggiunta da una doppia “sfiducia”, sia con le dichiarazioni a mezzo tsampa, sia sulla piattaforma digitale Mett Up, dove si confrontao gli attivisti grillini.

A schierarsi contro la Gibertoni sono le liste del M5S “certificate” dei Comuni di Soliera, Sassuolo, Formigine, Camposanto, Serramazzoni, Fiorano oltre ai consiglieri di Modena  Luca Fantoni, di Bomporto Tiziana Cipriani, di Castefranco Emilia Oscar Bonini, Antonella Franchini e Silvia Pettazzoni. 

Le accuse verso la capogruppo in Regione sono svariate. In primis aver “disatteso all’impegno preso pubblicamente in campagna elettorale di trattenersi esclusivamente 2.500 euro di stipendio”, mentre “a tuttora non vi è alcuna chiarezza sulle spese sostenute, sulla destinazione della indennità di funzione, non è stato fatto alcun versamento delle eccedenze in alcun fondo, come invece promesso”. Ma pesano anche diverse versioni dei curriculum vitae depositati, la poca chiarezza sul caso del ricorso al Tar contro l'elezione all'Europarlamento di Marco Zullo e il sostegno ad Enrico Aimi (Forza Italia) alla  vicepresidenza della commissione regionale Cultura e Sport.

Resta ora da capire, aldilà degli schieramenti delle singole realtà territoriali, quanto peserà l'espressione della maggioranza sul Meet Up modenese. Uno strumento tanto discusso quanto innovativo, che ha segnato l'esordio del Movimento 5 Stelle. Basterà la democrazia delle sequenze di zero e uno a decidere le sorti della consigliera Gibertoni, o varranno i metodi tradizionali della politica, con il mandato svincolato dal controllo diretto e costante degli elettori?

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