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Liceo Sigonio, riappare l'ipotesi del restauro in via Saragozza

Muzzarelli ha partecipato al consiglio d’istituto del liceo: un nuovo edificio oppure l’intervento su quello storico di via Saragozza integrandolo con il complesso San Paolo

Una nuova scuola da costruire tra via Padre Candido e viale Montecuccoli oppure una “scuola nuova” da realizzare nella sede storica di via Saragozza garantendo la stessa dotazione di aule, laboratori e servizi, anche grazie all’integrazione di spazi con il comparto del San Paolo ormai ultimato. E’ l’alternativa che il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha presentato oggi, martedì 9 dicembre, al consiglio d’istituto del liceo Scienze umane e Musicale Carlo Sigonio. “Abbiamo preso un impegno e intendiamo mantenerlo – ha spiegato il sindaco – ma abbiamo anche la responsabilità di presentare agli insegnanti, al personale, agli studenti e alle famiglie un’analisi completa della situazione, con cifre e tempi certi. Su queste ipotesi apriamo una fase di ascolto con la scuola, un momento di partecipazione che ci auguriamo coinvolga soprattutto gli studenti. Sulla base delle indicazioni che ci arriveranno nelle prossime settimane – ha aggiunto Muzzarelli – avvieremo la progettazione esecutiva per fare i partire i lavori entro il 2015”.

Gli scenari delineati dal sindaco, quindi, sono due, con caratteristiche tecniche molto diverse. In entrambi i casi sono previste 40 aule e laboratori per le diverse discipline (informatica, linguistico, fisica-chimica e scienze, danza e musica), la biblioteca, sale insegnanti e per riunioni.

Il nuovo edificio scolastico, frutto di una rivisitazione del progetto presentato nel 2008, si svilupperebbe su 9 mila metri quadri e sarebbe dotato di palestra e grande sala musicale con un costo complessivo di circa 16 milioni di euro (“i costi effettivi del progetto originale sarebbero stati ben più alti e oggi fuori dalla portata del Comune” ha spiegato Muzzarelli) e sarebbe pronto nel settembre del 2019.

Il recupero dell’edificio storico del Sigonio danneggiato dal sisma del 2012, invece, consentirebbe di avere la scuola a disposizione un anno prima, nel settembre del 2018, e il costo determinato con la rivisitazione del progetto di recupero del 2005, adeguato alle attuali esigenze, sarebbe intorno ai 10 milioni di euro per un superficie complessiva di oltre 8 mila quadri. Alcuni laboratori e sale musicali verrebbero ricavati nel complesso San Paolo (aree che non erano previste nel progetto del 2005 che, quindi, risultava non idoneo a garantire al liceo tutti gli spazi necessari), mentre nell’area verrebbe realizzata anche una palestra per uso didattico (di 457 metri quadri), con la possibilità di mettere a disposizione un’ulteriore palestra per usi agonistici nell’ambito dell’intervento previsto nel comparto ex Amcm.

“L’intervento sulla sede storica – ha aggiunto il sindaco – ha l’indubbio vantaggio di richiedere un minore tempo di realizzazione e, grazie al costo inferiore, consentirebbe una più accessibile pianificazione finanziaria. Il progetto sull’edificio storico dovrebbe comunque essere definito, in accordo con la Soprintendenza, rispondendo alle esigenze didattiche della scuola garantendo la sede unica, come non era prima del sisma del 2012, ma l’integrazione con il complesso del San Paolo consente di immaginare soluzioni adeguate sia per spazi sia per dotazioni tecnologiche”.

Rispetto a questa soluzione Muzzarelli ha anche aggiunto che “sarebbe un segnale importante per il centro storico e un ottimo esempio di qualificazione del patrimonio pubblico in un momento in cui sarebbe complicato immaginare altre ipotesi per quell’edificio: difficile venderlo, difficile intervenire per destinarlo ad altre attività sia per ragioni economiche sia per i vincoli che potrebbero essere previsti in caso di cambio di funzioni rispetto a quella scolastica”.

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