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Immigrati irregolari a carico del Servizio Sanitario, ma i rimborsi tardano

Le strutture pubbliche modenesi spendono ogni anno circa 700.000 euro per le prestaioni sanitarie erogate agli immigrati irregolari, ma lo Stato ritarda i pagamenti. Interrogazione in Regione del consigliere leghista Stefano Bargi

Un tema delicato e "sensibile" come quello delle cure mediche agli stranieri irregolari è stato oggetto di una specifica interrogazione in Regione. A snocciolare i dati, forniti dalla Direzione generale della cura della persona, salute e welfare della Regione Emilia Romagna, sul costo sanitario dei clandestini a carico dei cittadini modenesi è il consigliere regionale sassolese della Lega Nord, Stefano Bargi.

“I clandestini sono un costo: lo scorso anno gli immigrati irregolari che si sono fatti curare sul nostro territorio sono costati ad Ausl e Azienda ospedaliera di Modena 405.531 euro e si tratta di un dato parziale a cui si aggiungono i costi del 2016 che ammontano a quasi 700mila euro. E, sia chiaro, il dato fa riferimento solamente ai clandestini, ovvero a quella fetta di stranieri che non sono ospitati nelle strutture di accoglienza modenesi e che non rientrano a nessun titolo nei programmi Cas e Sprar”.

I dati cui fa riferimento il consigliere del Carroccio sono riferiti alle cosiddette "prestazioni urgenti o comunque essenziali" erogate nei confronti di immigrati irregolari. Costi che per la nostra provincia sono stati di circa 446.000 euro a carico dell'Ausl e di 244.000 per l'Azienda Ospedaliero-Univeristaria (Policlinico), con rigferimento all'ultimo dato consolidato dell'anno 2016. Questi servizi comprendono ricoveri, visite specialistiche ambulatoriali, prestazioni di pronto soccorso e farmaci a erogazione ospedaliera, che ovviamente spettano a qualunque persona si trovi sul ostro territorio, aldilà della condizione di cittadinanza o di regolarità.

“Ai sensi dell’art. 35 comma 3 del D.lgs 286/98, infatti, gli stranieri irregolari senza permesso di soggiorno, che si trovano in Italia per qualsiasi ragione, hanno diritto ad essere presi in carico e curati dall’Ausl di riferimento – sottolinea Bargi –; lo stesso

Il decreto legge che norma questa materia dispone che il finanziamento delle prestazioni sanitarie “riservate” agli immigrati irregolari, sia a carico del Ministero dell’Interno. Questo significa che il Viminale, per legge, dovrebbe rimborsare ad ogni Ausl della Regione Emilia Romagna l’importo dei costi sostenuti per l’erogazione dei servizi e delle prestazioni sanitarie a questi malati.

"Peccato che questo avvenga solo in minima parte e che i tempi di recupero dei crediti siano piuttosto lunghi - attacca ancora il leghista Bargi - Sempre secondo i dati forniti dalla Regione su richiesta del gruppo Lega Nord, infatti, a fronte di una spesa regionale complessiva di oltre 8 milioni per l'annualità 2016, il ministero dell’Interno avrebbe rimborsato un importo pari a 3,2 milioni, ovvero quasi 5 milioni di euro in meno rispetto a quanto dovuto". Modena se la passa meglio di altri territori, in quanto nel bilancio 2016 mancano "solo" i 244.000 euro dovuti al Policlinico.

“Le ragioni dell’insolvenza o dei ritardi del Viminale sono le più disparate – attacca il consigliere regionale – ma il risultato non cambia. Il nostro sistema sanitario regionale continua a spendere milioni di euro non solo per chi “vanta” la condizione di “migrante – richiedente asilo”, ma anche per chi, a tutti gli effetti, è un clandestino. Mentre i nostri cittadini pagano le tasse e i ticket, ci sono persone - clandestini, migranti e presunti profughi - che per le ragioni più assurde godono di esenzioni e privilegi da primi della classe".

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