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Alluvioni ed esondazioni, già stanziati 2 milioni per l'emergenza

Attivati dai Prefetti i Centri operativi misti a Modena, Reggio Emilia e Parma, oltre a 24 Centri operativi comunali e il Centro operativo regionale: 380 volontari di protezione civile impegnati sul campo. Bonaccini: "Ormai pronta la richiesta per lo Stato di emergenza"

Regione al lavoro per fare il punto della situazione e organizzare gli interventi necessari ad affrontare l’emergenza e al ritorno alla normalità. Alle 6.30 di questa mattina, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alla Protezione civile, Paola Gazzolo, hanno partecipato a una prima riunione a Colorno, in provincia di Parma, insieme alla sindaca, Michela Canova, e a Prefettura, Forze dell’Ordine, Vigili del fuoco e sistema della Protezione civile. Un secondo vertice, con Prefetto e autorità locali, alle 8 in Prefettura a Reggio Emilia. La Giunta regionale si è poi riunita all’ex Campo di Fossoli, vicino a Carpi, alle 14, presenti anche gli amministratori locali modenesi e il presidente della Provincia, Gian Carlo Muzzarelli.

“Abbiamo stanziato un primo fondo di 2 milioni di euro per le urgenze e gli interventi di immediata necessità- afferma il presidente Bonaccini-. Inoltre, è praticamente pronta la richiesta dello Stato di emergenza, che già ieri avevo preannunciato al presidente del premier, Paolo Gentiloni, e che confido sarà accolta dal governo nel prossimo Consiglio dei ministri, che dovrebbe tenersi entro Natale. Questo vuole dire, da parte nostra, un lavoro puntuale di ricognizione dei danni per attivare subito la richiesta di risorse. Saremo impegnati affinché si raccolgano i dati anche per i danni ai privati- prosegue Bonaccini-, un percorso diverso e parallelo rispetto a quello dello stato di emergenza e ricordo che, proprio grazie al lavoro della Regione, di recente il Governo ha rimborsato e sta rimborsando i danni di cinque stati di emergenza dichiarati tra il 2013 e il 2015 in Emilia-Romagna. Siamo al fianco delle persone sfollate e delle imprese, affinché possano rientrare nelle loro abitazioni i primi e ripartire al più presto le seconde. Gli eventi a cui abbiamo assistito sono stati davvero eccezionali, ma gli argini hanno retto: purtroppo il sormonto dell’acqua, causato da piene di portata storica dei fiumi, ha creato questa situazione. Voglio infine ringraziare sindaci, prefetti, forze dell’ordine, volontari e tutto il sistema della protezione civile per il lavoro che hanno fatto e che stanno facendo per i territori e le comunità locali- chiude il presidente della Regione- portando un aiuto fondamentale alle persone colpite”.

“Con i sindaci, gli amministratori locali e i tecnici che abbiamo incontrato da questa mattina e con quelli presenti in Giunta- sottolinea l’assessore Gazzolo- abbiamo verificato come, di fronte a eventi davvero eccezionali e a livelli mai raggiunti prima dai fiumi e corsi d’acqua, stiano cominciando a pagare i lavori fatti per la sicurezza idraulica e sugli argini, ma certo non basta. Anche per questo nel bilancio 2018 della Regione avevamo già previsto il raddoppio dei fondi per la manutenzione. Così come con i territori abbiamo concordato sull’esigenza di accelerare rispetto al completamento di opere in corso di realizzazione, a partire dalla Cassa di espansione del Secchia, e sulla progettazione di nuovi interventi, come quelli che potrebbero alleggerire la pressione sulla cassa d’espansione naturale di Campogalliano, visto il ripetersi di situazioni a rischio, e la Cassa di espansione del Baganza per il nodo idraulico Parma-Colorno. Infine, ancora una volta nella gestione dell’emergenza ha ben funzionato il coordinamento fra le varie forze in campo, dai corpi dello Stato alla protezione civile regionale, grazie anche al Centro operativo di Marzaglia che valorizzeremo ulteriormente”.

Quanto ai danni, nelle prossime ore sarà possibile fare una valutazione economica, con anche l’avvio della ricognizione analitica di quelli subiti da soggetti privati e attività produttive interessati dagli allagamenti. Appaiono già evidenti le esigenze di interventi di somma urgenza necessari per i ripristini e il rafforzamento temporaneo degli argini, gli interventi di pulizia e di messa in sicurezza delle aree allagate per consentire il rientro della popolazione evacuata, la riapertura della viabilità interrotta e il ripristino delle strutture danneggiate, oltre a interventi immediati della riduzione del rischio residuo per evitare che il ripetersi di eventi analoghi possa generare danni ancora maggiori.

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