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Non calano gli sfratti, in provincia sono a rischio tremila famiglie

Trend costante anche nel 2015: nel primo semestre avviate 853 procedure di sfratto per morosità. Denuncia del Sunia (Cgil): “Politiche abitative che non funzionano. Misure del Governo insufficienti”

I dati del 2014 sugli sfratti continuano a confermare che questa emergenza sociale è ormai una triste certezza. A livello nazionale viene confermato il trend in aumento rispetto al 2013: i provvedimenti emessi passano dai 73.385 del 2013 e raggiungono 77.278 nel 2014 (+5,3 %). La crisi economica ha sicuramente aggravato la situazione basta pensare che nel 2007 gli sfratti emessi erano 43.869 e nel 2014 erano 77.278.

Nella Provincia di Modena gli sfratti presentati nel 2014 sono stati 1789 di cui 1730 per morosità e 59 per finita locazione. Il trend non cambia nel primo semestre 2015,  considerato che le procedure di sfratto presentate in tribunale sono state 872 di cui 853 per morosità e 19 per finita locazione.

Pertanto ad oggi, sulla nostra Provincia, si può pensare che sono più di 3000 le procedure avviate che vorrebbe dire che nel giro di diversi mesi molte famiglie rischino di non avere più un tetto in cui vivere.

“Tutto ciò è la  conferma di un sistema abitativo che non funziona o, peggio ancora, continua a puntare su soluzioni come la proprietà della casa, che nulla hanno a che fare con la risposta ad una domanda che si è progressivamente impoverita e non solo a causa della crisi”. Lo afferma il sindacato Sunia, presentando i dati.

“La sottovalutazione pericolosa del disagio sociale crescente alimentato dalla crisi abitativa ha raggiunto limiti non più tollerabili – proseguono i rappresentanti degli inquilini Cgil - Nessuna delle misure, peraltro largamente insufficienti, messe in campo dal Governo ha dato il minimo risultato né li darà per lungo tempo. 

Se non si prende atto immediatamente della necessità di inserire la politica abitativa tra le priorità dell’azione di Governo definendo un vero e proprio piano pluriennale fatto di risorse certe e continuative,  riforme legislative e analisi quantitativa e qualitativa dei segmenti di fabbisogno, non si uscirà dalla situazione di emergenza cronica in cui versa da troppi anni il settore abitativo. Il Sunia ha formulate proposte concrete con la campagna “Occupiamoci di casa” e moltiplicherà le iniziative per costringere il Governo ad aprire un confronto serio che porti rapidamente ad atti concreti e misurabili.

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