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Renziani d'assalto, Stefano Bonaccini entra nella segreteria nazionale

I segretario regionale del Pd nominato da Matteo Renzi nella cerchia dei 12 che comporranno la sua segreteria nazionale. Per Bonaccini sembra sfumare perciò la candidatura a sindaco di Modena, mentre il partito si fa litigioso

Il neoeletto segretario del Partito Democratico ha ufficializzato la squadra che lo sosterrà nella gestione del partito, andando a costituire una segreteria nazionale composta da 12 membri. Forte dell'acclamazione uscita dalle urne delle primarie di ieri, Matteo Renzi sembra non aver intenzione di indugiare e approccia con spirito arrembante il suo nuovo incarico. “Ho scelto di chiedere una mano a 12 persone per cercare di far funzionare la vita quotidiana del partito – ha dichiarato il sindaco di Firenze - Si tratta di 5 uomini e 7 donne, sulla base del noto principio per cui le pari opportunità non vanno bene, ce ne vuole una in più”.

Questi i nomi della segreteria, resi pubblici nel primo pomeriggio di oggi: Luca Lotti (Coordinatore della segreteria), Stefano Bonaccini (enti locali), Filippo Taddei (responsabile economico), Davide Faraone (welfare e scuola), Francesco Nicodemo (comunicazione), Maria Elena Boschi (riforme), Marianna Madia (lavoro), Federica Mogherini (Europa), Deborah Serracchiani (infrastrutture), Chiara Braga (ambiente), Alessia Morani (giustizia), Pina Picierno (legalità e sud) e Lorenzo Guerini come portavoce.

Ebbene,  tra i nomi dell'elenco figura anche il modenese Stefano Bonaccini, al quale è stata affidata una delega di cruciale importanza per la gestione interna del rapporto partito-amministrazioni. Bonaccini - uscito immacolato dal processo che lo accusava di abuso d'ufficio nel caso 'Chioscopoli' – ha coordinato la campagna elettorale interna di Renzi in Emilia-Romagna, suscitando non poche polemiche dopo che, ex-Ds di ferro, aveva deciso di sposare la causa rottamatrice. Il segretario regionale del Pd ottiene così un importante scatto nella carriera di partito, cosa che lo obbligherà a riconsiderare i suoi impegni in terra emiliana e modenese. Secondo diverse voci interne ai democratici, pare ormai sfumare la corsa alla poltrona di primo cittadino, già intrapresa dalla renziana Francesca Maletti e dalla cuperliana Adriana Querzè.

Intanto il risultato delle elezioni primarie sta gettando scompiglio internamente al Partito Democratico Modenese, che si trova a dover fronteggiare l'imbarazzante divergenza tra iscritti ed elettori. Se i circoli hanno promosso un mese fa la linea locale afferente a Gianni Cuperlo, ieri gli elettori hanno detto esattamente l'opposto, con un dato di fiducia a Matteo Renzi addirittura percentualmente superiore a quello nazionale. Questo dato sta incitando i renziani modenesi ad un'offensiva con la quale chiedono un cambio di passo, con la neo segretaria Lucia Bursi impegnata a difendere la legittimità di quanto finora votato dalla base. E con queste premesse la strada di avvicinamento alle elezioni amministrative del 2014 si fa densa di nebbia e ostacoli.

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