rotate-mobile
Politica Zona Musicisti / Via S.G.Bosco

Sicurezza, telecamere e illuminazione nella casa protetta San Giovanni Bosco

L'assessora Urbelli ha annunciato ulteriori strumenti di dissuasione alle effrazioni nella Casa residenza per anziani rispondendo all'interrogazione di Bussetti (M5s)

Alla struttura San Giovanni Bosco è presente un sistema d’allarme che risulta funzionante e si stanno approntando ulteriori forme di dissuasione attraverso la collocazione di telecamere in grado di monitorare i punti più vulnerabili e di lampade dotate di sensori volumetrici da attivarsi in caso di presenze negli orari di allarme delle porte. È inoltre allo studio la realizzazione di una recinzione perimetrale che consenta di rendere più difficili le azioni delinquenziali ad oggi verificatesi.

A fare il punto è stata l’assessora al Welfare del Comune di Modena Giuliana Urbelli nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 29 settembre rispondendo all’interrogazione del M5s illustrata da Mario Bussetti. Il consigliere, facendo riferimento ai furti avvenuti all’interno della Casa Residenza per anziani San Giovanni Bosco, gestita dalla Fondazione Pia Casa Sant'Anna e Santa Luigia, ente partecipato dallo stesso Comune di Modena e accreditata dall’Amministrazione, ha chiesto “quali sono i sistemi di allarme e sorveglianza attualmente presenti, se si ritiene che tali sistemi siano sufficienti a garantire la sicurezza delle persone che risiedono e lavorano all'interno della struttura, se si ritiene opportuno modificare e/o rinnovare tale sistema di sicurezza con dispositivi più efficaci”.

L’assessora ha spiegato che le porte di accesso alla struttura San Giovanni Bosco sono tutte collegate al sistema di allarme che, in caso di apertura negli orari in cui la programmazione delle centraline le prevede chiuse, attivano un segnale acustico all’interno dell’edificio e inviano una segnalazione alla centrale del Servizio di Vigilanza contrattualizzato da tempo. “Le effrazioni recentemente verificatesi presso la struttura – ha proseguito – sono avvenute mediante forzatura di porte dotate di maniglioni antipanico, in quanto si tratta di vie di fuga destinate a evacuazioni in caso di emergenza. Non è possibile bloccare tali dispositivi proprio per le condizioni di sicurezza che devono essere garantite agli utenti e i balordi che hanno forzato le serrature, per impossessarsi degli spiccioli contenuti nelle macchine erogatrici del caffè, hanno avuto poche difficoltà, come avviene quasi quotidianamente anche in altre strutture cittadine dotate di simili sistemi di chiusura”. Urbelli ha precisato che, “oltre ai piccoli danni causati alle porte, quel che entra in gioco è la situazione di insicurezza che si genera negli operatori, negli ospiti e nelle famiglie ed è per questo che sono state intraprese azioni per tentare di eliminare il fenomeno malavitoso di cui siamo stati recentemente oggetto”. L’assessora ha poi sottolineato “la necessità di un’azione più incisiva e coordinata delle Forze dell'Ordine, in una zona ben nota per la presenza di persone che ad ogni ora del giorno stazionano senza apparenti motivi e in cui si registra l’uso costante di bevande alcoliche con bottiglie sempre abbandonate nell’area verde”.

Nella replica, il consigliere Bussetti si è detto soddisfatto del fatto “che si stia tentando di prendere ulteriori misure, nel rispetto di altri vincoli presenti. Visto che questi episodi sono diffusi anche in altre strutture – ha aggiunto – mi auguro che lo stimolo dato da questa interrogazione porti a tenere alta l’attenzione in varie realtà e ad affrontare questa tematica sempre meglio in ogni luogo in cui si presenta”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sicurezza, telecamere e illuminazione nella casa protetta San Giovanni Bosco

ModenaToday è in caricamento